Ilva, Guidi a Confindustria: “Non c’era altra scelta”
Nella risoluzione delle crisi il Governo ha sviluppato «una sorta di pensiero laterale positivo» riuscendo a trasformare i tavoli di crisi «da luoghi dell’assistenzialismo a laboratorio di riconversione industriale» e il caso Ilva è uno di quelli in cui il Governo «ha dovuto fare un passo ulteriore, sebbene sappia che tu, caro Giorgio, hai un’opinione differente». Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, all’assemblea di Confindustria, rivolgendosi al presidente Giorgio Squinzi.
«In questa specifica circostanza – dice – la scelta era una e una sola. Potevamo optare per un ruolo pubblico più evidente con lo scopo di favorire l’ambientalizzazione del sito, pur con la determinazione di restituire al mercato quello che al mercato appartiene non appena possibile. Oppure potevamo assistere inermi al crollo di un pezzo importante dell’industria italiana e di tutto il suo indotto, oltre che a un potenziale, enorme danno di natura ambientale, di salute pubblica e occupazionale. In questo caso, non ho avuto dubbi». Più che il senso di responsabilità del ministro, «è stato il pragmatismo dell’imprenditore – spiega Guidi – a spingermi in questa direzione: ogni alternativa avrebbe avuto di certo un esito peggiore» (Adnkronos)
Ilva, firmato il contratto per il prestito da 400 milioni di euro
“La firma del contratto, da parte dei commissari dell’Ilva, per l’erogazione del prestito di 400 milioni garantito dallo Stato è una bella notizia motivo di grande soddisfazione per chi, come me, ha sempre seguito il travaglio di questa vicenda sia in Parlamento e sia sul territorio”. Lo dichiara Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria del Senato. “Si tratta del secondo impegno di tipo finanziario contenuto nel decreto legge Ilva di cui sono stato relatore e che abbiamo approvato in via definitiva due mesi fa. I 400 milioni – ricorda – serviranno per avviare i non più rinviabili investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico, a cominciare dal rifacimento degli altiforni che sono fermi da mesi”.
Dovrebbe quindi arrivare nei prossimi giorni, o settimane, la prima tranche dei 400 milioni di euro Arriveranno del prestito erogato dalle banche all’Ilva con la garanzia dello Stato. Come riportato dal “Sole24Ore” nel pomeriggio di lunedì i commissari dell’Ilva hanno firmato in uno studio notarile di Milano il contratto con Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa e Banco Popolare. Inizialmente era previsto che Cdp erogasse 300 milioni e le due banche 50 a testa. Il Banco Popolare ha invece ridotto la sua quota a 20 milioni mentre quella di Cdp è così salita da 300 a 330.
Intanto quest’oggi ci sarà una nuova udienza preliminare del processo “Ambiente Svenduto” davanti al gup di Taranto, Wilma Gilli: l’Ilva appre intenzionata a definire la posizione della società nel procedimento pendente a Taranto attraverso una forma di patteggiamento che consenta ad Ilva di focalizzare la propria attenzione sul rilancio delle attività industriali e di risanamento ambientale.
Ma secondo alcune fonti del dossier Ilva, pare non ci sia stato alcun incontro tra il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, ed i commissari straordinari dell’Ilva, Piero Gnudi e Corrado Carrubba, e l’avvocato Paola Severino, legale dei commissari dell’Ilva, sulla opportunità di proporre o meno il patteggiamento nel processo di Taranto. Sarebbero invece in corso diversi approfondimenti legali e giuridici, sulla situazione in generale, visto che tra l’altro la proposta di patteggiamento dell’Ilva è ancora al vaglio del comitato di sorveglianza del Mise. E comunque, sempre secondo fonti vicino al dossier, il tutto non riguarderebbe in alcun modo la nuova legge sui cosiddetti ecoreati approvata nei giorni scorsi dal Parlamento.