Teleperformance, ieri flash mob in mutande
TARANTO – Lotta per i diritti con una buona dose di ironia. Come annunciato, i dipendenti di Teleperformance hanno dato vita, dopo le 20 di ieri sera, ad un flash mob che lanciava un messaggio ben preciso all’azienda: “Ci riducete alle pezze. Ci state mettendo in mutande”. E mutande di ogni tipo e colore sono state provocatoriamente appese al filo nella centralissima piazza Garibaldi. Due lavoratrici sono rimaste in mutande con grande dignità, mentre i colleghi maschi si sono mostrati in mutandoni. Su uno striscione sono state impresse le impronte colorate lasciate dai figli delle dipendenti del call center. La protesta è andata in porto nonostante la pioggia.
Ricordiamo che la multinazionale francese intende far partire la “societarizzazione”, ovvero una ristrutturazione che prevede la creazione di una nuova società per il centro di Parco San Leonardo a Fiumicino, con 300 unità, mentre per quelli di Taranto (2.400 addetti tra tempo indeterminato e contratti a progetto) e Roma (300) potrebbe profilarsi la vendita in quanto in perdita. Solo il call center di Taranto registra, secondo dati forniti dalla società, un “rosso” che si attesta tra gli 8 e i 9 milioni di euro. Non c’è molto tempo per individuare una via d’uscita in quanto il mese prossimo a Teleperformance scade l’accordo che per due anni ha consentito di ridurre il costo del lavoro agendo su una serie di voci: livelli, scatti di anzianità, tfr e tredicesima. Il sindacato – a coordinare la protesta c’era Andrea Lumino, segretario provinciale della Slc Cgil di Taranto – è contrario sia alla “societarizzazione”, perchè la giudica un passo verso la chiusura e i licenziamenti, che alla conferma dell’accordo che scade il mese prossimo.
(A. Cong)