Nella sua nota ufficiale, la Cooperativa Sociale l’Ancora Service scrive che “il perpetuarsi di tali accadimenti è possibile in quanto risulta evidente l’impossibilità di un controllo a monte dei rifiuti nonché all’interno dei compattatori prima che gli stessi possano scaricare i rifiuti per le successive attività di selezione e cernita. Pertanto tale criticità si ripercuote sulla successiva operazione di apertura manuale dei sacchetti contenenti i rifiuti effettuata non solo dagli operatori della Cooperativa l’Ancora Service ma anche da personale AMIU S.p.A. che quindi risulta coinvolto in tale momento della lavorazione”. E qui, è chiaro, viene chiamata in causa la responsabilità morale e sociale di ogni singolo cittadino, che difficilmente s’interessa del destino del suo rifiuto, ed ancor meno di quello dei lavoratori che andranno ad operare su di esso.
Inoltre, viene precisato “che il datore di lavoro della Cooperativa l’Ancora Service ha predisposto tutte le misure necessarie per proteggere la salute e sicurezza dei propri lavoratori in merito all’intero sistema prevenzionistico così come sancito dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il DLgs 81/08”. Gli obblighi stabiliti dalla legislazione vigente riguardano il “DVR, costantemente aggiornato in merito alle numerose lavorazioni svolte e prendendo in esame tutti i rischi e le corrette misure per contrastarli; le attività di formazione, informazione e addestramento che con puntualità risultano aggiornate, proprio perché si comprende come questa tematica sia fondamentale in quanto i primi fautori della loro sicurezza sono i lavoratori stessi; i DPI, regolarmente forniti a tutti i lavoratori della Cooperativa l’Ancora Service con particolare attenzione alle necessità personali di ogni singolo individuo; la sorveglianza sanitaria, effettuata così come stabilito in collaborazione con medico competente e riconoscendo questo come strumento fondamentale per la tutela dello stato di salute dei lavoratori”.
In conclusione la Cooperativa l’Ancora Service “fa tutto il possibile per salvaguardare la salute e la sicurezza dei propri lavoratori in merito all’attività lavorativa, ma ciò non esclude che la puntale presenza di rifiuti contenenti amianto esponga gli stessi operatori ad un rischio rilevante che non può essere controllato dalla cooperativa stessa”. Molto più stringata invece la nota dell’AMIU, in cui si sostiene che “nessun operatore dell’azienda effettua operazioni di apertura dei sacchetti per il successivo invio al nastro del materiale da selezionare. Infatti, così come previsto dal contratto in essere con codesta cooperativa tale attività risulta a carico esclusivamente del personale della stessa cooperativa che svolge il servizio nella sua complessità. Si ritiene ancora di ribadire che il “rischio rilevante” deve essere valutato e gestito dal Datore di Lavoro del Personale che svolge tale attività”.
In pratica, sia la Cooperativa l’Ancora Service che l’AMIU sostengono di non avere responsabilità dirette in merito a quanto avviene quotidianamente alla Pasquinelli. Il che lascia adito a più di qualche lecito dubbio. Quel che è certo, è che a questa città oltre a mancare ancora oggi un piano di rifiuti serio, a cominciare dalla raccolta differenziata, manchi un senso civico e un rispetto dell’altro, che sia un cittadino o un lavoratore, davvero imbarazzante.
Gianmario Leone
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