“L’unica, vera riforma nazionale dei porti sarà quella che verrà approvata dal Consiglio dei ministri”. È quanto reso noto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in un tweet che ha replicato così ad alcune indiscrezione circolate nel corso della giornata sulle linee guida che sarebbero state inserite nel Piano strategico della portualità e della logistica. Secondo il documento di 195 pagine pubblicato dal sito www.themeditelegraph.it, infatti, al posto delle attuali 24 autorità portuali il nuove assetto ne prevederebbe solo otto suddivise in Nord Tirrenica, per accorpare le funzioni dei porti di Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara; Nord Adriatica per Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona; Tirrenica Centrale con Livorno, Piombino e Civitavecchia; Sarda per Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci; Campana per Napoli e Salerno; Pugliese con Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia; Calabra e dello Stretto con Gioia Tauro e Messina; Siciliana con Palermo, Catania ed Augusta. Il piano così delineato andrebbe nella direzione di un alleggerimento del sistema. Il passaggio al consiglio interministeriale potrebbe avvenire entro il mese di giugno.