Grazie alla ricerca archeologica e archeobotanica sono state raccolte testimonianze dell’uso di alcol, oppio, tabacco, cannabis, piante e funghi allucinogeni, nei depositi funerari, nelle incisioni di graffiti, pitture rupestri vasellame e oggetti di corredo tombale, sino ad arrivare a documenti tramandati dai primi storici dell’umanità e all’analisi delle simbologie connesse a miti e antiche religioni. In considerazione dell’evidente relazione tra uomo e droghe lo studio delle sue manifestazioni antropologiche, storiche e sociologiche nel tempo rappresenta un importante momento di approfondimento di conoscenza dell’umanità.
Giorgio Samorini vanta sull’argomento numerose pubblicazioni scientifiche tradotte in diverse lingue. Il ricercatore è stato relatore in numerosi convegni a carattere scientifico, molti dei suoi lavori sono pubblicati nel sito www.samorini.it consultando le sezioni tematiche: Archeologia, Etnologia, Micologia e Etnobotanica. L’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Dipendenze Patologiche dell’ASL di Taranto rientra nell’ambito della programmazione degli incontri formativi 2015.
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