Xylella, assessore Basilicata: “Le piante devono essere curate”

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ulivi 2L’assessore alle politiche agricole della Regione Basilicata, Michele Ottati, ha inviato una lettera ai sindaci e alle organizzazioni dei produttori di olio d’oliva e delle olive da tavola per invitarli “a inventariare e a monitorare gli ulivi sul loro territorio. Un’azione indispensabile per mettere in campo le necessarie azioni per prevenire il diffondersi della Xylella fastidiosa”. Ottati – attraverso l’ufficio stampa della giunta – ha annunciato che “il dipartimento agricoltura intende organizzare entro la fine del mese di giugno un incontro per discutere ulteriormente sul dispositivo lucano anti-Xylella”. I controlli cominceranno nel Metapontino “sia per la vicinanza con le aree della Puglia e sia per il ‘corridoio’ composto dalle piante ospiti che collega la Puglia alla Basilicata”.

L’assessore ha spiegato che “da una visita di studio fatta a Leverano in Puglia ho potuto constatare che una via d’uscita c’è. Visitando una delle più importanti realtà florovivaistiche d’Italia e leader internazionale in alcune produzioni e coltivazioni di diverse cultivar di Melograno, ho constatato che tutte le sue 35 mila piante di ulivo ornamentali erano immuni da qualunque agente patogeno e in particolare dalla Xylella fastidiosa. Dalle analisi fitopatologiche risulta che il fitopatogeno non ha intaccato nemmeno l’uliveto in produzione. Eppure tutto intorno all’azienda vi erano degli alberi di olivo all’abbandono da anni colpiti dalla Xylella. Uno dei motivi per i quali la Xylella si è diffusa è perché non si curano le piante”. Di conseguenza, Ottati ha detto che “i proprietari di questi alberi vanno chiamati alle loro responsabilità soprattutto se sono alberi centenari. Alle organizzazioni di produttori, chiedo di monitorare uno per uno tutti gli alberi d’olio d’oliva dei loro soci e di predisporre dei piani d’azione laddove vi sia un segno di abbandono o di cura negligente. Non fate passare il tempo rimanendo inattivi perché la Xylella percorre in media 60 chilometri all’anno. Agiamo prima di dover poi fare i soliti discorsi del senno del poi”, ha concluso Ottati.

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