Otlec, il bluff è servito
TARANTO – Dunque era tutto vero. L’indiscrezione di giovedì ha trovato conferme ed ufficialit nella giornata di ieri. L’azienda piemontese Otlec ha rinunciato a proseguire nell’investimento per la riconversione industriale del sito tarantino del gruppo Marcegaglia. Che prevedeva la riassunzione di tutti e gli 84 dipendenti del gruppo. L’accordo dello scorso 3 dicembre, quindi, andato gambe all’aria. Bisogna necessariamente ripartire da capo con la convocazione c/o mise già richiesta da diversi giorni, per riattivare il tavolo istituzionale con responsabilità di assunzione di impegni da parte di tutti gli attori coinvolti (Marcegaglia, Mise, Regione Puglia) al fine di ricercare nuove opportunità industriali, trovare nuovi investitori per scongiurare la perdita di ulteriori 84 posti di lavoro sul territorio tarantino.
Segnaliamo, vista la gravità della situazione e l’imminente scadenza dell’ammortizzatore sociale (cigs per cessazione di attività al 16.11.2015) la necessità della riattivazione del tavolo istituzionale” scrivono in una nota congiunta i sindacati metalmeccanici di Taranto Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. “Ora più che mai le istituzioni MISE e Regione, devono supportare e ricercare ogni possibile soluzione al fine di scongiurare la ulteriore desertificazione industriale sul nostro territorio con, nella migliore delle ipotesi, il trasferimento in altre regioni dell’iniziativa imprenditoriale. Richiamiamo alla responsabilità sociale la marcegaglia e invitiamo le istituzioni a vigilare e verificare prima di scoprire “bluff” come la Otlec che ha danneggiato le istituzioni e il territorio tarantino” affermano i sindacati. Che lunedì a partire dalle ore 8,30 torneranno sotto la sede della Prefettura in sit-in a chiedere nuovamente al Prefetto “un intervento presso il MISE per evitare disagi di natura sociale difficilmente controllabili e gestibili”.
Certo è che in tutta questa storia, più di qualcosa non torna. A cominciare dal disimpegno della Marcegaglia che chiuse nel 2013 il sito di Taranto per crisi di mercato, per poi raddoppiare la produzione nel sito piemontese di Pozzolo (nel quale sono stati trasferiti anche i lavoratori del sito di Sesto San Giovanni in pronvicia di Milano). Non torna il ruolo dei sindacati, che hanno forse atteso troppo a lungo che qualcosa accadesse e che forse si sono fidati troppo delle belle intenzioni della Marcegaglia e del piano industriale presentato dalla Otlec. Non torna, ancora una volta, il ruolo delle istituzioni, che dopo aver esultato per la chiusura dell’accordo lo scorso dicembre, si sono del tutto disinteressate della vicenda dando per scontato che fosse oramai risolta.
Non torna, oggi come ieri, il ruolo dei lavoratori: troppo spesso “dipendenti” dagli accordi sindacali, attendisti e per questo puntualmente beffati sul più bello. Non torna il ruolo della Otlec, che dopo mesi e mesi (l’unica operazione fattiva era stato il cambio dell’insegna sul capannone della Marcegaglia) in una nota afferma che “sono imprevedibilmente insorte difficoltà, del tutto indipendenti dalla nostra volontà, nell’attuazione del piano industriale particolarmente nel ramo energetico, settore legato ad un know how non direttamente gestito dalla Otlec, e anche connesse alla mancanza di tempestività nella promulgazione dei bandi regionali per il sostegno allo sviluppo e al mancato ottenimento del credito dal sistema bancario. Per tali ragioni non è possibile dare seguito agli impegni occupazionali a suo tempo ipotizzati di cui avrebbe potuto beneficiare il personale in forza allo stabilimento di Taranto della Marcegaglia Buildtech”. Come scrivemmo lo scorso 15 dicembre, e negli ultimi mesi, il bluff è servito. Chapeau.
G. Leone