“Dall’Expo alla Xylella, giù le mani dalla nostra terra”    

0
expo officineNel corso dei sei mesi in cui si svolgerà l’EXPO a Milano, anche a Taranto noi della Bottega del Commercio equosolidale “Cooperativa sociale Equociqui”, insieme ad altre realtà locali impegnate ad individuare alternative socio – economiche – politiche praticabili  (Associazione Terra, Officine Tarantine, Off-Topic, produttori locali) abbiamo deciso di organizzare una serie di eventi che affrontano il tema di Expo2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. Questo anche per evidenziare l’ipocrisia di affrontare tale tema senza mettere in discussione il sistema neoliberista ed avendo come sponsor le stesse multinazionali che il Pianeta lo sfamano e sfruttano.
Partiamo domenica 17 maggio alle 19.00 alle Officine Tarantine (ex Baraccamenti Cattolica in via di Palma) analizzando la spinosa questione Xylella che rischia di distruggere i nostri ulivi, il nostro paesaggio, la nostra storia (ne parliamo con Ivano Gioffreda di spazi popolari). Seguirà spettacolo teatrale “IL MAIALE E L’AIUTO CHEF” (è uno spettacolo esilarante dedicato all’alimentazione e l’ambiente rivolto ad un pubblico dai 4 anni ai 99 anni) Scritto, diretto ed interpretato da Luca Privitera ed Elena Ferretti.
Nel corso della serata gusteremo insieme prodotti genuini, biologici, a Km zero ed equosolidali provando ad immaginare e costruire modelli di consumo nuovi, alternativi e sostenibili. Sappiamo infatti che le principali cause della fame sono povertà, sfruttamento ed esclusione sociale, tutti fattori che non sono frutto del destino, ma che sono spesso conseguenze di precise scelte politiche e di modelli economici. Riteniamo che questa constatazione sia il punto di partenza necessario per elaborare soluzioni e nuove vie di uscita.
Al centro delle nostre preoccupazioni e del nostro lavoro quotidiano c’è, in particolare, la crisi di lungo periodo delle economie contadine. Una crisi cui concorrono molteplici fattori: la concorrenza sleale delle multinazionali nei confronti dei piccoli produttori locali, lo sfruttamento della mano d’opera nativa per opera di latifondisti e intermediari senza scrupoli, l’imposizione di prezzi d’acquisto sottocosto, l’accaparramento delle terre da parte di grandi corporations e fondi sovrani, la diffusione di bio-carburanti, la zootecnia intensiva, i cambiamenti climatici, l’inaridimento dei suoli, il depauperamento delle falde acquifere.
Siamo convinti quindi che qualsiasi soluzione al problema sia sempre, in prima istanza, una soluzione di ordine politico, e solo in seconda battuta un cambiamento legato a innovazioni tecnologiche (nuove sementi, nuovi concimi, nuovi macchinari) o a sostegni umanitari (nuovi aiuti). Per nutrire il pianeta abbiamo bisogno di un rinascimento contadino globale e quindi abbiamo bisogno di garantire ai produttori primari accesso alla terra, accesso al credito, accesso alla salute, accesso all’assistenza tecnica. Rinascimento contadino vuol dire anche riscoperta dei saperi nativi e delle strategie adattive più efficaci durante le crisi ambientali; vuol dire preservazione delle risorse rinnovabili, della biodiversità, dell’acqua e vuol dire difendere i territori dagli interessi speculativi del capitale e delle multinazionali.
Luca Contrario – Presidente Coop. Sociale Equociqui

Lascia un commento