Porto di Taranto, siglata ieri ipotesi di accordo
Si registrano piccoli ma importanti passi avanti per la vertenza TCT. Nella giornata di ieri a Roma infatti, è stata siglata a Palazzo Chigi, un’ipotesi di accordo con la quale – si legge in un comunicato – si individuano le possibili condizioni per il rilancio dell’attività della società e si prospetta un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione complessa per i 540 lavoratori della Taranto container terminal. A sottoscrivere il verbale sono stati il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, la sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche Sociali Teresa Bellanova, il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete e il General manager di Tct Francesco Velluto. Adesso bisognerà attendere la risposta dei soci della TCT, visto che ieri a Roma erano presenti solo alcuni manager.
Resta in piedi inoltre la trattativa per il rilancio del terminal container del porto di Taranto. Nell’ultimo incontro dello scorso 4 maggio infatti, le autorità locali avevano ribadito le loro perplessità e la contrarietà dei sindacati di categoria, nei confronti del documento redatto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri De Vincenti, che che prevede il ripristino di un minimo traffico merci a partire non prima del 2017 (200mila TEU l’anno), mentre si tornerebbe a marciare a regime nel triennio 2018-2021 con una media di 800mila-1 milione di TEU l’anno. Presupposto perché ciò si realizzi nei tempi proposti, è che Evergreen faccia rientrare a Taranto il traffico portato a partire dal 2001 al Pireo (due linee internazionali) oltre che i feeder che dal mese di maggio saranno dirottati a Bari. Oltre al rinnovo della cigs e la condivisione del cronoprogramma dei lavori di adeguamento al terminal. La vicenda del porto è ancora tutt’altro che risolta.
G. Leone