Ilva, tre consiglieri comunali puntano alla riapertura dell’Aia tenendo conto della VIIAS
TARANTO – La notizia era stata pubblicata sul nostro sito lo scorso 23 aprile: il Consiglio Federale del Sistema ISPRA-ARPA-APPA ha approvato all’unanimità le “Linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA, AIA)”. E’ il frutto del lavoro svolto dal Gruppo Inter-Agenziale “Salute e Ambiente” coordinato dal direttore generale di Arpa Puglia Giorgio Assennato che aveva commentato così il traguardo raggiunto: “E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta”.
A poco meno di un mese da quella novità, i tre consiglieri comunali del gruppo “Noi democratici – Per le città che vogliamo” – Dante Capriulo, Gianni Liviano e Ciccio Venere – hanno depositato oggi in Consiglio Comunale una proposta da discutere nella massime assise cittadina per chiedere la riapertura dell’Aia rilasciata all’Ilva nel 2012 e l’applicazione dell’ “innovativo modello della VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale Sanitario), che consentirebbe di valutare tutti gli interventi da realizzare in Ilva con la massima tutela sanitaria per i lavoratori ed i cittadini, utilizzando gli avanzamenti scientifici redatti da ISPRA ed ARPA nazionali sul punto”.
“In tal modo – si legge nella mozione che impegna il sindaco a rivolgere un appello alle istituzioni interessate a livello nazionale, regionale e provinciale – si avrebbe la garanzia che le risorse necessarie al risanamento non vengono sprecate, anche alla luce dell’auspicato utilizzo di quelle rese disponibili dalla magistratura”. Secondo i tre consiglieri “si potrebbe rifare il piano ambientale, se del caso su una nuova “taglia” di stabilimento, anche con eventuali ardite innovazioni tecnologiche; rivedere parecchie prescrizioni dell’Aia attuale, imposte senza il necessario corredo di dati realistici su risorse e tempi di realizzazione industriale; rifare ex novo il piano industriale”. E concludono: “L’applicazione del modello di valutazione preventivo della VIIAS, in uno con un nuovo ed innovativo modello produttivo, potrebbe servire alla sfida ardua di far continuare a produrre acciaio senza far ammalare i tarantini”. Fin qui le parole dei consiglieri comunali. Per un approfondimento sulla valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale, vi invitiamo a leggere il nostro articolo dell’aprile scorso: clicca qui.
(A. Cong)
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