“Siamo convinti che sia gravissimo ragionare esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro”, ha stigmatizzato il segretario nazionale della Fisascat, Ferrucio Fiorot, commentando a caldo i tagli di 112 milioni di euro di costi annunciati anche dal presidente di Auchan, Patrick Espasa. “In un’ottica di contenimento delle spese – continua Fiorot – è assurdo ipotizzare che i primi a pagare il prezzo dei mancati introiti siano solo ed esclusivamente i lavoratori, che in questi ultimi anni di crisi hanno già subìto il taglio di quasi 3.000 posti di lavoro e la riduzione dell’orario e della retribuzione prevista dai contratti di solidarietà avviati in 21 punti vendita. Peraltro, la situazione si accanirebbe nel Sud Italia, dove i lavoratori coinvolti dalla procedura sono 578, oltre un terzo del numero complessivo interessato dalla mobilità, dipendenti dei 13 punti vendita presenti in Campania, Puglia e Sicilia”.
“La maggior parte dei lavoratori – ha aggiunto Fiorot – sono componenti di famiglie monoreddito, famiglie che rischiano di rasentare la povertà in realtà territoriali che già offrono poche opportunità per rientrare nel mercato del lavoro”. Per la Fisascat, si dovrebbe cominciare a ragionare anche sulle prospettive dei gruppi della grande distribuzione in Italia. “È certamente innegabile che le multinazionali presenti in Italia abbiano, in tempi di crisi, registrato meno introiti, ma quello che ci preoccupa maggiormente sono le vere intenzioni delle proprietà aziendali”, ha aggiunto il segretario generale della Fisascat, Pierangelo Raineri.
“Certo, la riflessione che anche a livello istituzionale si deve avviare riguarda non solo la crescita del potere di acquisto di salari e pensioni attraverso una seria riforma del sistema fiscale come quella proposta dalla Cisl in queste settimane – ha concluso il segretario – ma deve necessariamente interessare anche la capacità dell’Italia di essere considerato ancora un Paese competitivo, dove continuare a investire, altrimenti rischiamo di essere esclusi da una fetta di mercato importante che, negli anni precedenti la crisi, non dimentichiamo, ha garantito l’occupazione a migliaia di persone”.
Il confronto con la direzione di Auchan per discutere le modalità di gestione della procedura di licenziamento collettivo proseguirà il prossimo 12 maggio. Nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali sono state intanto ricevute dalla commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, presieduta da Maurizio Sacconi, che ha convenuto sulla necessità di discutere della vertenza anche in sede ministeriale con l’attivazione di un apposito tavolo al dicastero dello Sviluppo Economico.
In particolare, oggi, a Roma, dalle 9, all’Ambasciata Francese di piazza Farnese, oltre 300 lavoratori manifesteranno pacificamente contro i licenziamenti Auchan e Carrefour. Dalle ore 9,30 di domani presidio Auchan Cesano Boscone – Bergamo; dalle 10 alle 12 presidio davanti al punto vendita cittadino di via Carducci – Brescia; 3 presidi presso ipermercati Auchan Roncadelle, Mazzano e Concesio – Monza Brianza Lecco, dalle ore 9, presidio e volantinaggio Auchan Merate. A Vicenza, dalle 8, presidio entrata dipendenti ed entrata ipermercato-Venezia, dalle ore 8, sit in e presidio con volantinaggio; ad Ancona e Fano, dalle 8,30, presidi e volantinaggio fuori dagli ipermercati; a Pescara, alle 10, presidio davanti ai due ipermercati di Pescara Aeroporto e Pescara Cepagatti. E ancora a Bari, dalle ore 8, sit-in Auchan Bari Modugno e Casamassima Bari; a Taranto, dalle 6 alle 21, sit in davanti l’ipermercato Auchan-Taranto. A Palermo, dalle 9 alle 20, presidio al Centro commerciale Conca D’Oro di Palermo-Siracusa e per l’intera giornata sit in ipermercato Melilli.
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