“L’azienda ci ha sempre spiegato che l’efficienza è data dalle ore di lavoro in rapporto al numero operai impiegati: ma le regole possono sempre cambiare, ci sono arzigogoli. La gestione dello stabilimento grottagliese avviene attraverso questi nuovi strumenti industriali – afferma ironicamente la Fiom Cgil -. Non si tiene conto della realtà e dei molteplici problemi che impediscono allo stabilimento di performare come dovrebbe e potrebbe, ma si trova l’arzigogolo per camuffarli, almeno sulla carta. L’azienda, dopo tante altre fantasie sulle motivazioni che l’hanno indotta ed effettuarle, teorizza che le esternalizzazioni di tacking e sez. 44 permettono di alzare la media dell’efficienza di stabilimento”.
Nei fatti però, secondo quanto affermano dalla Fiom Cgil, “i lavoratori Alenia stanno accompagnando per mano le ditte appaltatrici fino a che queste non impareranno a camminare con le loro gambe. Abbiamo un dispendio di operai e di impiegati al totale servizio delle ditte esterne”. I livelli di efficacia ed efficienza “gravano tutti sullo sfruttamento del lavoratori delle ditte esterne e sulla consulenza a perdere dei lavoratori Alenia – si legge ancora nella nota della Fiom -. La qualità è diventata un optional, per quieto abbiamo ribadito che a fare i controlli di linea, tornino e restino i collaudi Alenia”.
Secondo il sindacato dei metalmeccanici della Cgil infatti “siamo di fronte ad un’azienda (l’Alenia) che sta creando un occupificio (tra l’affaristico e l’elettorale, visto il periodo): Alenia si giustifica dicendo che il cliente Boeing le impone (contro la propria volontà) i numeri di risorse (persone in carne e ossa) adeguati a sviluppare i volumi produttivi. Queste risorse vengono inserite tramite ditte esterne, come se fossimo ai tempi del caporalato. Allo stesso tempo Alenia dichiara di avere due terzi di risorse in più rispetto al pianificato: siamo alla mercificazione delle persone”.
Negli incontri precedenti (del 27 marzo e del 2 aprile) la Fiom Cgil ha richiesto che venissero affrontati in incontri dedicati, la gestione delle persone in relazione alle azioni messe in atto dall’azienda ed il P.D.R. (come previsto dall’accordo che lo regolamenta). Nell’incontro di giovedì la RSU ha effettuato le stesse richieste “ed ancora l’azienda dichiara di non avere risposte. E’ una situazione inaccettabile che lascia tutti con tanti punti interrogativi, ai quali non si sa nemmeno chi potrà dare risposte, vista la riorganizzazione messa in atto dal “genio” Moretti – conclude la Fiom -. Resta il fatto che a partire dai lavoratori somministrati, Quanta (i primi in scadenza di contratto a breve), fino all’ultimo lavoratore di ogni ditta esterna, urge fare chiarezza”.
Insomma, la situazione nello stabilimento grottagliese è tutt’altro che rosea e serena.
Gianmario Leone
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