Teleperformance: “A Taranto si chiude se non cambiano i contratti”
TARANTO – L’amministratore delegato della multinazionale francese dei call center Teleperformance, Gabriele Piva, questa mattina ha tenuto una conferenza stampa per esprimere la sua preoccupazione sul futuro del call center che a Taranto ha 1.600 dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato ed altri 800 con contratto a progetto. Crisi del mercato, grande concorrenza fra i competitor, scarso aiuto da governo ed istituzioni locali obbligano a rivedere i contratti dei dipendenti, altrimenti si rischia di chiudere o vendere l’azienda che negli ultimi anni ha chiuso i bilanci con perdite di quasi 10 milioni all’anno. Per scongiurare la chiusura, che si abbatterebbe su circa tremila famiglie tarantine, Teleperformance ora chiede ai dipendenti di fare gioco di squadra, rinunciare ad un quarto del salario ed accettare il contratto a 20 ore settimanali in luogo dei contratti precedenti a 30 e 33 ore.
“La flessibilità dei contratti da 4 ore giornaliere renderebbe l’azienda – dice l’Ad Piva – più efficiente e produttiva. L’orario di lavoro va adeguato alle telefonate che riceviamo. Siamo obbligati ad essere i migliori, altrimenti saremo fuori mercato. Già 300 dipendenti hanno accettato le nuove condizioni e dicono che così lavorano e vivono meglio. Solo 27 persone hanno invece fatto ricorso alla mobilità volontaria prevista dal Jobs act”.
Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma un primo incontro con i sindacati del settore telecomunicazione che non vedono di buon occhio la “societarizzazione”, cioè la creazione di una nuova società di cui i call center di Roma e Taranto non faranno parte. Nelle prossime settimane azienda e sindacati torneranno ad incontrarsi per discutere della vertenza tarantina. Oggi le sigle sindacali si riuniranno alla Camera del Lavoro di Taranto per fare il punto della situazione. (AskaNews)