Così in una nota. “Auspicavamo e auspichiamo tuttora che la Regione Puglia si attivi per tenere un incontro con la dirigenza della Cementir, nonché per la convocazione di un tavolo istituzionale presso il Mise, il quale a suo tempo aveva assunto l’impegno di una nuova convocazione al fine di rivedere l’accordo sottoscritto nel 2013, il quale teneva conto della sopraggiunta congiuntura economica nel settore dell’edilizia e nella produzione di cemento nell’ultimo biennio. I segnali di lieve ripresa che giungono ultimamente e gli interventi da realizzare a breve nel porto di Taranto e nel territorio cittadino in generale che richiederanno importanti quantità di cemento, impongono la necessità di affrontare la questione con una certa urgenza. Riteniamo che la vertenza Cementir sia di significativo rilievo per tutta la provincia ionica, già fortemente provata da una situazione economica e occupazionale drammatica e pertanto non sia prorogabile un intervento diretto della Regione Puglia, chiamata a fare la propria parte anche in virtù del fatto che la stessa Regione, per i nuovi investimenti della Cementir, aveva messo a disposizione la cifra di 200 milioni di euro attraverso un contratto di programma”.
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