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Primo Maggio a Taranto, liberi pensanti e ballanti (Il Manifesto)

E’ tutto pronto per la terza edizione #unomaggiotaranto organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, dopo lo strepitoso successo delle scorse edizioni (100.000 le presenze, 9 milioni di tweet, 150 testate accreditate). Un evento che per il terzo anno consecutivo vedrà la musica come splendido contorno ad una giornata che metterà ancora una volta al centro di tutto, non solo Taranto ma le tante vertenze di lotta che vive quotidianamente il Paese.

Non è un caso se il tema scelto quest’anno sarà “Legalità: quale giustizia?” e se sin dal dibattito della mattina ne discuteranno personaggi di primissimo piano. Come Raffaella Ottaviano che racconterà la sua storia e della sua vittoria contro la camorra; don Palmiro Prisutto, parroco in prima linea nella lotta contro l’inquinamento in Sicilia; la prof.ssa Albina Colella, docente dell’Università della Basilicata, che per prima ha analizzato i terreni nell’area lucana interessata dalle trivellazioni; Renato Accorinti, diventato sindaco di Messina senza il sostegno dei partiti politici. Spetterà ai Liberi e Pensanti fare il punto sulle vicende di Taranto. Saranno presenti inoltre diverse realtà che da anni si battono contro ingiustizie, reati ambientali e diritti del lavoro violati.

Sin dall’inizio del concerto saliranno sul palco Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, che ripercorrerà la storia dei sette decreti salva Ilva; ci saranno i No Muos, i No al Carbone, le mamme della Terra dei Fuochi, ed una rappresentanza di ex lavoratori della ThyssenKrupp; il giornalista di La7 Gaetano Pecoraro insieme al pastore Giovanni Grieco che, a causa delle trivelle in Lucania, ha perso tutto; l’associazione Antimafia e Antiracket di Brindisi; Giampaolo Cassese, proprietario della Masseria Del Duca in provincia di Taranto, esempio internazionale di produzione zootecnica a impatto zero ed altre realtà locali.

Si parlerà anche di ulivi e del rischio eradicazione a causa della vicenda Xylella. Così come degli eventi che hanno trasformato l’Expo da occasione per il Paese ad enorme sperpero di denaro, corruzione, violazione dei diritti delle persone, espropri di terreni e case e lavoro gratis. Salirà sul palco anche Alieu Sowe, che racconterà il suo viaggio della speranza, dal Gambia alle coste della Sicilia. L’#unomaggiotaranto vuole infatti essere soprattutto un momento di informazione e sensibilizzazione, in particolar modo sulla necessità di una vera accoglienza e integrazione.

La musica, come detto, sarà il grande contorno della giornata. Direttori artistici ancora una volta Roy Paci e l’attore Michele Riondino. A condurre l’evento saranno invece la giornalista Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Mietta. A partire dalle 14 si alterneranno sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche Mannarino, Francesco Baccini, Velvet, Subsonica, Roy Paci Aretuska Allstars, Marlene Kuntz, Caparezza, solo per citarne alcuni. Ad aprire il concerto saranno invece artisti emergenti, scelti dalle giurie di esperti attraverso le audizioni che si sono svolte in diverse città di Puglia e Campania nell’ambito del progetto #destinazioneunomaggio.

E’ fondamentale ricordare che chiunque ha aderito all’iniziativa lo ha fatto a titolo gratuito. Il Primo Maggio di Taranto, infatti, non gode di contributi pubblici di istituzioni, partiti politici o multinazionali. E’ questa, oltre all’intero procedere della giornata, la differenza con il concerto romano organizzato da Cgil, Cisl e Uil, verso il quale non c’è alcun tipo di concorrenza o di rivalsa come spesso si è erroneamente portati a pensare. C’è un modo diverso di vedere le cose, di pensarle e di viverle. Ed un modo diverso sul come affrontarle e provare a risolverle. A Taranto il 1 maggio è costruito grazie alle donazioni ed alla generosità di tanti, oltre che dal proficuo impegno del comitato organizzatore. E si basa su scelte e fatti concreti. Per questo durante l’intera giornata si raccoglieranno fondi da donare alla Asl di Taranto per far sì che possa confermare due contratti in scandenza ad ottobre di due datamanager che lavorano nell’ospedale Moscati, luogo simbolo della lotta ai tumori e alla leucemia di Taranto.

Gianmario Leone (Il Manifesto)

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