Emergenza Xylella, il governo stanzia 11 milioni

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ulivi 2Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ieri sera ad un “intervento ad hoc” per la lotta alla Xylella e ha “attivato una deroga per accedere al fondo di solidarietà nazionale, per la prima volta, per una emergenza fito-sanitaria”. Lo ha ufficializzato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina al termine del Cdm aggiungendo: “Collochiamo i primi 11 mln di euro a sostegno di interventi compensativi per i produttori”. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al “piano olivicolo con 20mln di euro per il periodo 2015-2017 con l’obiettivo strategico di arrivare a 650mila tonnellate di olio prodotto in Italia da qui a 5 anni”. Ora, dopo i provvedimenti approvati oggi dal Consiglio dei ministri la Regione Puglia potrà chiedere lo stato di calamità.

“In Salento non sarà obbligatorio eradicare gli alberi se non sono vicino a vivai, o in situazioni particolari, come ad esempio in prossimità di alberi di valore storico, o in situazioni che le autorità locali reputino di rischio e quindi che questa misura sia necessaria”, lo ha chiarito Enrico Brivio, portavoce della Commissione europea per Salute e Ambiente, in un’intervista all’agenzia ANSA sulle misure anti-Xyella adottate dal Comitato Ue per la salute delle piante della Commissione europea. “Per l’entrata in forza delle misure – spiega Brivio – sarà questione di qualche settimana. Si deve procedere con le traduzioni, e con la formalizzazione di questa decisione che ormai è stata presa”. Quanto al sostegno economico agli agricoltori che si trovano a fare i conti col batterio killer, il portavoce evidenzia che “già oltre un milione di euro è stato versato dalla Commissione europea per misure di monitoraggio, controllo e test.

Inoltre si stanno valutando misure all’interno dello Sviluppo rurale della Puglia, che possono essere destinati ad attutire l’impatto di questa malattia sull’attività degli agricoltori e la Dg agricoltura sta studiando altre forme di finanziamento, oltre che finanziamenti per progetti di ricerca”. Nel testo votato ieri dai 28, che ora attende l’adozione formale da parte della Commissione Ue, vengono sostanzialmente delineate quattro zone. Di queste, solo in due a Nord di Lecce sono previsti gli abbattimenti di tutti gli alberi malati, mentre a Sud solo in casi limitati e sotto decisione delle autorità locali, in caso di vicinanza a vivai o ad alberi parte del patrimonio della regione. La provincia di Lecce viene infatti considerata non più area di eradicazione del batterio ma solo di contenimento.

La zona di Oria, nel brindisino dove è comparso un focolaio ed eventuali altre aree dove dovessero sorgerne di nuovi, è invece quella toccata dalle misure più drastiche: eradicazione di tutti gli ulivi malati e di tutte le piante ospiti (13 specie) nel raggio di 100 metri. Una seconda zona, definita di sorveglianza, che si estende per una fascia di 30 km adiacente alla provincia Lecce, dovrà invece essere monitorata costantemente per verificare l’eventuale comparsa della Xyella. Una terza zona, costituita da una fascia di 20 km nel nord della provincia di Lecce tra Taranto e Brindisi, prevede l’abbattimento di tutti gli ulivi malati e test alle piante ospiti nel raggio di 100 metri. La quarta zona, che si estende nel resto della provincia di Lecce, prevedere l’eradicazione solo di quegli ulivi malati nell’arco di 200 metri dai vivai e in prossimità di siti con alberi con particolare valore culturale, sociale o scientifico.

Ma gli avvocati Giovanni e Guido Pesce, proprietari di un uliveto a Oria (Brindisi), hanno ripresentato un ricorso, stavolta al Tar del Lazio, e notificato anche alla Commissione europea, per ribadire la propria richiesta di sospensiva del piano del commissario straordinario Giuseppe Silletti contro la diffusione di Xylella. Si erano già rivolti al Tar della Puglia, sezione di Lecce, che dopo aver decretato lo stop alle eradicazioni, il 9 aprile scorso si era dichiarato incompetente a giudicare su provvedimenti commissariali. Il ricorso degli avvocati brindisini, sarà discusso il 6 maggio, lo stesso giorno in cui sarà trattata, sempre dal Tar del Lazio, la richiesta di sospensiva formulata da alcuni vivaisti salentini che, pure, hanno già ottenuto un decreto che blocca parte del piano per l’emergenza dovuta al batterio killer degli ulivi.

Giovanni e Guido Pesce posseggono un uliveto, a Oria, in contrada Frascata, proprio in prossimità dei fondi in cui il 13 aprile scorso erano stati abbattuti sette alberi di ulivo. Il loro ricorso è stato notificato anche alla Commissione europea. È stata evidenziata nel ricorso, tra l’altro, “l’esistenza di una legge statale che vieta l’abbattimento degli alberi di ulivo anche se deteriorati”. Secondo gli avvocati, quindi “nessun atto o decreto ministeriale o provvedimento commissariale può derogare alla detta legge”.

Continuano intanto ad essere presidiati da ambientalisti, agricoltori, cittadini ed esponenti della società civile, gli uliveti salentini che sono interessate dal piano Silletti per combattere la diffusione della Xylella fastidiosa. “Impediremo i tagli degli ulivi” – sostengono (chi parla preferisce mantenere l’anonimato) – anche dopo le determinazioni Ue di ieri. Si tratta di componenti di gruppi sorti per avversare le eradicazioni e presidiano la zona sin dal 13 aprile scorso, giorno in cui sono stati abbattuti i primi e finora unici sette alberi colpiti dal batterio della Xylella, a Oria.

Un presidio fisso è stato istituito proprio a Oria, lì dove si teme che possano riprendere a breve le operazioni di eradicazione, trovandosi la cittadina federiciana all’estremità nord dell’area presa in considerazione dal piano contro l’emergenza Xylella del commissario straordinario, Giuseppe Silletti, zona individuata come focolaio in cui proseguire con gli interventi. “Nessuno tocchi gli ulivi” continuano a ripetere gli attivisti, che si dicono pronti a battersi per impedire la ripresa degli abbattimenti.

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