palazzo chigi_2L’ingegnere Massimo Rosini, nominato direttore generale dell’Ilva nel febbraio scorso, ha incontrato ieri nello stabilimento di Taranto i rappresentanti sindacali metalmeccanici. Napoletano, 52 anni, Rosini arriva da Indesit, dove ha condotto il processo di vendita alla multinazionale Whirlpool Corporation. Rosini ha programmato una serie di riunioni, a partire da giovedì prossimo, per discutere di questioni specifiche quali le problematiche dell’appalto, la sicurezza, la gestione della solidarietà e gli investimenti.

Nel corso dell’incontro, è stato annunciato per oggi un incontro a Roma sul prestito obbligazionario da 400 milioni di euro, ma si è parlato anche della decisione dell’azienda di mettere in vendita i beni strumentali che non utilizza più nel ciclo produttivo. Di ogni macchina, sul sito Ilva, viene indicata la marca ed è possibile vederle attraverso una foto. La dirigenza ha rassicurato i sindacati sottolineando che si tratta di macchine abbandonate e inutilizzate e l’operazione viene fatta non esclusivamente per fare cassa. Dalla prossima settimana saranno affrontati diversi problemi: attuazione dei contratti di solidarietà, sicurezza sul lavoro, situazione delle imprese appaltatrici. I sindacati hanno evidenziato a Ranieri che ci sono aziende che ancora non pagano il personale. Questi ha invece affermato che l’Ilva sta pagando l’indotto e invitato i sindacati a segnalare situazioni anomale.

Intanto sono due gli incontri previsti per oggi a Roma per l’Ilva. Il primo è a Palazzo Chigi tra Governo e commissari dell’amministrazione straordinaria per fare il punto sull’andamento dell’azienda e sull’attuazione della legge numero 20 del 4 marzo scorso, il secondo, invece, è al Ministero dell’Economia per affrontare il tema della garanzia dello Stato al prestito da 400 milioni per gli investimenti industriali che la stessa legge dà facoltà ai commissari di contrarre. In particolare, l’incontro al Mef, stando a quanto si apprende, dovrebbe definire gli ultimi aspetti tecnici in modo che i commissari possano poi sottoscrivere il contratto con le banche che erogheranno all’Ilva i 400 milioni. La scelta dell’azienda e’ quella di ricorrere ad un gruppo di banche, selezionate tra i primari istituti di credito attraverso il meccanismo del “beauty contest”, una specie di gara.

Sarà della partita anche Cassa Depositi e Prestiti il cui amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini, proprio qualche giorno fa ha confermato l’interesse di Cdp ad assicurare il prestito all’Ilva ed auspicato che anche altri istituti possano fare altrettanto. E al riguardo da fonti Ilva si apprende che la disponibilità delle altre banche già ci sarebbe. In base alla legge ultima i 400 milioni serviranno a finanziare gli investimenti industriali e l’Ilva tra le priorità ha da affrontare ha il rifacimento dell’altoforno 5, il più grande d’Europa, fermato a metà marzo per essere adeguato alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale. In quanto alla riunione di Palazzo Chigi – non è noto se a coordinarla sarà il premier Matteo Renzi o il sottosegratario alla presidenza Claudio De Vincenti – dovrebbe servire a monitorare lo sviluppo del percorso prefigurato dal Governo per il rilancio dell’azienda. L’amministrazione straordinaria è solo un passaggio. Adesso c’é da pensare a come fare per creare la new.co.

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