“Dalla Comunità europea mi aspetto che non ci siano decisioni punitive”: lo ha auspicato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al quale ieri è stata consegnata una petizione contenente 20.000 firme per chiedere evidenze scientifiche prima di procedere all’eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio della Xylella, rispondendo ad una domanda circa l’eventualità che la Ue decida, tra l’altro, anche l’abbattimento degli alberi sani e limitrofi a quelli infetti dal batterio.
“Mi aspetto che Bruxelles – ha detto Vendola – rifletta molto sul fatto che l’Europa intera è minacciata a causa dei mancati o non funzionanti controlli alle frontiere. Mi aspetto che rispetto ad una sfida inedita si impegni a ragionare non con gli occhi del passato. Mi auguro che Bruxelles voglia ascoltare innanzitutto il dibattito ricco che vi è nella comunità scientifica”. “Vorremmo insomma evitare – ha concluso Vendola – di subire scelte che aggravano la situazione. Per questo dico che ci vuole ristoro agli agricoltori che sono oggi colpiti economicamente ma anche attenzione a tutto quello che si sta imparando nell’esperienza di gestione di una malattia così insidiosa. Il patrimonio degli ulivi nella nostra regione, milioni e milioni di piante, non è solo paesaggio ma l’identità della Puglia, un patrimonio della biodiversità ed un incanto dal punto di vista della bellezza”.
Da parte sua il presidente del Csv (Centro servizi volontariato) Salento, Luigi Russo, che ha consegnato a Vendola la petizione, ha annunciato che, rispetto a qualche settimana fa, “si è registrato un cambiamento passando dai milioni di abbattimenti, di cui si parlava, a circa tremila. Noi stiamo combattendo perché questo numero si riduca ulteriormente. Siamo sicuri – ha spiegato Russo – che la ricerca scientifica al momento non è pronta a dire qualcosa di definitivo sulla Xylella. Intanto spingeremo perché l’Ue non prenda decisioni contro l’Italia e la Puglia. Il problema è anche tutta l’agricoltura che è stata abbandonata a se stessa, in particolare nel Mezzogiorno”.
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