Primo Maggio a Taranto: tra nuove sfide e porte sbattute in faccia – Se fosse l’ultimo?
TARANTO – «Non possiamo nascondere di aver ricevuto anche delle porte in faccia da parte di diversi commercianti tarantini a cui avevamo chiesto un sostegno alla manifestazione». Michele Riondino, attore e organizzatore del Primo Maggio ionico, non nasconde le difficoltà incontrate per metter su l’edizione 2015. Un’amarezza che si taglia a fette.
«E’ giusto raccontare anche le sofferenze che abbiamo vissuto sulla nostra pelle per organizzare un evento che è ormai diventato di portata nazionale ma che la città sente ancora distante», ha aggiunto Riondino nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina nel Parco archeologico delle Mura Greche, insieme a Gianluca Coviello, Giovanni Raimondi (Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti) e Fiorella Occhinegro (ABFO). «Si tratta di una festa simbolica, rappresentativa di tutta la nazione – ha proseguito Riondino – sono attesi pullman provienienti da tutta Italia: Bologna, Roma, Vicenza. Sembra, però, che questo evento sia più sentito dai cittadini di altre regioni che dai tarantini». Un tema, quello del non sufficiente riscontro e supporto da parte della comunità locale, che andrebbe approfondito e sviscerato in tutte le sue sfaccettature.
Giunti alla terza edizione, Riondino ammette che ogni anno “potrebbe essere l’ultimo” e invita i tarantini a godersi questa giornata prima che sia troppo tardi. La scelta di non farsi sponsorizzare da istituzioni e privati ingombranti e di autofinanziarsi (con vendita di magliette, vino) – viene spiegato – ha reso più arduo il cammino di chi punta “sull’indipendenza per agire in libertà”. Inevitabile, quindi, un confronto con quanto avviene per il concerto tradizionalmente organizzato dai sindacati a Roma, in piazza San Giovanni. «I sindacati vanno a braccetto con chi propone a Taranto “Tempa Rossa” (Eni) – ha attaccato Riondino – ci piacerebbe sapere cosa ne pensano di questo progetto”.
I Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti hanno declinato l’invito ad un gemellaggio tra le due manifestazioni proposto da Massimo Bonelli, direttore artistico dell’evento romano. «Non possiamo affiancarci alle sigle sindacali che organizzano un Primo Maggio che non parla di lavoro, disoccupazione, sicurezza e ambiente», ha spiegato Riondino. Poi una precisazione: «Gli artisti che vengono a cantare a Taranto decidono di condividere la nostra linea politica. Non vengono qui solo per promuovere i loro dischi». A Riondino, inoltre, non è piaciuto il fatto che Bonelli abbia parlato di un peso maggiore del cast “romano” rispetto a quello “tarantino”: «Gli artisti non si pesano», ha detto.
Tra i nomi attesi in riva allo Jonio ci sono Mannarino, Francesco Baccini, Velvet, Roy Paci, Marlene Kunts, Caparezza, Fido Guido, Muro del Canto. Non si escludono, comunque, sorprese dell’ultima ora. Ma non sarà solo la musica a segnare la giornata. Dalle 9, il Parco archeologico ospiterà un dibattito incentrato sul tema della legalità. Porteranno la loro testimonianza Raffaella Ottaviano, in prima fila contro la camorra, don Palmiro Prisutto, parroco schierato contro l’inquinamento del triangolo della morte siciliano, Albina Colella, docente universitaria che per prima ha analizzato le acque e i terreni nelle aree lucane interessate dalle trivellazioni petrolifere.
Erano stati invitati anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che non ha dato riscontro, e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha già comunicato la sua assenza. Dalle 14 in poi, saliranno sul palco le band emergenti che hanno superato la selezioni condotte nelle scorse settimane. Poi toccherà agli altri ospiti musicali. Molto attesa è anche la partecipazione di Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, che ricostruirà i vari passaggi legati alle leggi salva Ilva sfornati negli ultimi anni. A condurre l’evento, trasmesso in diretta da Jo TV (canale del digitale terrestre 649, piattaforma Sky 951 e diretta streaming su www.jotv.tv) saranno la giornalista Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Mietta.
Un contributo attivo sarà fornito dall’AFBO (Associazione Benefica Fulvio Occhinegro). I suoi ospiti – cittadini senza fissa dimora – daranno una mano per la buona riuscita della manifestazione sia il 1° maggio che il giorno seguente, quando ci sarà da rimettere ordine nell’immenso Parco. «Siamo qui per lanciare un messaggio simbolico di collaborazione e disponibilità – ha spiegato Fiorella Occhinegro – si tratta di compiere piccoli passi concreti contro l’emarginazione».
Alessandra Congedo – Working in progress