“Vi racconto mio Figlio”: il messaggio ambientale affidato alla prosa e alla musica
TARANTO – «Ho chiesto alla regista di inserire la Resurrezione come ultima scena perché il messaggio da lanciare fosse questo: Taranto può risorgere». Con queste parole, segnate dalla commozione, la dott.ssa Maria Grazia Serra ha salutato e ringraziato il pubblico che ieri sera ha gremito il teatro “TaTà” per assistere allo spettacolo teatrale “Vi racconto mio Figlio”, presentato dalla sezione Isde di Taranto. Un evento che ha unito musica, prosa e messaggio ambientale, mescolati in un’originale alchimia. Un esperimento che la Serra, autrice del testo, definisce “ecoteatro”.
Lo scopo principale dello spettacolo era quello di catturare l’attenzione dello spettatore informandolo sullo stretto legame esistente tra ambiente e salute. La regia e la scenografia sono state curate da Sandra Novellino e Delia De Marco, mentre le musiche sono state tratte dalla nota opera di Gian Battista Pergolesi “Stabat Mater”, suonata da un quartetto d’archi composto da Silvia Grasso e Cristina Ciura (violino), Paolo Battista (viola) e Giuseppe Grassi (violoncello). Con loro il soprano Sara Integliata e il controtenore Vincenzo Franchini.
I proventi dello spettacolo saranno impiegati per realizzare uno spazio attrezzato con piante e alberi “mangiainquinamento”, destinato ai bambini del quartiere Tamburi. Un gesto di attenzione nei confronti di coloro che patiscono quotidianamente i pesanti effetti delle emissioni industriali. In platea erano presenti, tra gli altri, la dott.ssa Patrizia Todisco, il gip di Taranto che ha seguito l’inchiesta sul disastro ambientale prodotto dall’Ilva, e il procuratore capo della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, ospiti speciali della serata.