Ilva, tra i lavoratori crescono i disagi per i contratti di solidarietà

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novi ilvaTARANTO – All’Ilva di Taranto i contratti di solidarietà sono entrati da quasi due mesi nel terzo anno di attuazione, coinvolgono poco più di 3mila addetti a fronte di un accordo sottoscritto, per il 2015, per un numero massimo di 4.074, “ma la loro applicazione si sta rivelando fonte crescente di proteste e di disagi”. Lo dichiarano i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm di Taranto annunciando che per fine mese l’azienda ha convocato un incontro per discutere di contratti di solidarieta’ e formazione.

 “Non passa giorno che non ci giunga una segnalazione dalla fabbrica in merito all’organizzazione di lavoro o alle procedure di sicurezza sul lavoro” dicono ancora i sindacati a proposito dell’attuazione “spinta” dei contratti di solidarieta’ nell’Ilva di Taranto. “Il fatto che ci sia meno gente al lavoro – sottolineano – spesso porta a rivedere assetti organizzativi consolidati e questo provoca malumori, disagi, insofferenze. Ma l’elemento piu’ significativo – rilevano i sindacalisti – e’ che tanti lavoratori chiedono di lavorare e di fare meno ore di solidarieta’ perche’ non ce la fanno piu’ economicamente. Arrivare a fine mese sta diventando problematico per tantissimi. I contratti di solidarieta’ hanno infatti notevolmente inciso su buste paga che gia’ non sono elevate. (AGI)

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