Libera piantuma un albero per ricordare Renata Fonte, vittima della mafia
Un albero per ricordare una vittima di mafia.Lunedì prossimo, alle ore 10,30 nell’istituto comprensivo “Giannone” di Pulsano, torna l’iniziativa di “Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie” dal titolo “La scuola adotta una vittima di mafia” per far conoscere agli alunni della scuola media uomini e donne che hanno combattuto la criminalità organizzata perdendo la vita. Il progetto, che si spalma per tutto l’anno scolastico, ha come momento conclusivo la piantumazione di un albero in memoria di una vittima di mafia e una manifestazione che coinvolge istituzioni e studenti. Nell’auditorium “Giovanni Paolo II” si terrà l’atto conclusivo di questo percorso dal titolo “Il Giardino della memoria”. Al tavolo dei relatori saranno presenti il sindaco di Pulsano Giuseppe Ecclesia, il presidente della sezione di Taranto dell’associazione nazionale magistrati Martino Rosati, la responsabile provinciale di “Libera” Taranto Annamaria Bonifazi, la responsabile del coordinamento del presidio di “Libera” “E. Loi” di Pulsano Giovanna Massafra, il responsabile di Libera Memoria Alessandro Tedesco, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “G. Giannone ” di Pulsano Bianca de Gennaro e l’assessore alla Cultura, alla Finanza e alla Pubblica Istruzione del comune di Nardò Viviana Matrangola. Quest’ultima è la figlia di Renata Fonte, amministratrice di Nardò, uccisa dalla criminalità organizzata perchè si oppose alla cementificazione di Porto Selvaggio, una delle aree verdi più belle della Puglia, a cui quest’anno sarà dedicato l’albero da piantumare. La pianta sarà messa a dimora accanto agli altri due alberi già interrati negli scorsi anni in memoria di Giovanbattista Tedesco e Antonio Montinaro. «Si tratta – spiega la referente provinciale di Libera Annamaria Bonifazi – di far vivere la Memoria attraverso la riflessione collettiva. Questa deve essere finalizzata a restituire alle vittime di mafia dignità e dare speranza al futuro dei giovani».
