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Isolaverde: primi licenziamenti annunciati dall’1 maggio

TARANTO – La vertenza della società partecipata della Provincia, Taranto Isolaverde (che coinvolge anche l’istituto musicale “Paisiello”), sembra essere giunta al punto di non ritorno. Dal 1 maggio infatti, con la riforma degli Enti Locali, la gestione degli ex uffici di collocamento passerà nelle mani della Regione che al momento non ha fornito direttive al riguardo. E si temono i primi licenziamenti. Per questo è continuata anche ieri la protesta dei lavoratori: le segreterie provinciali di Uil-Fpl, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Cobas e Flaica, hanno manifestato attraverso un sit in di protesta ieri mattina, davanti la sede della società in via Dario Lupo.

Nonostante gli accordi sinora sottoscritti, l’annosa vicenda non trova risposte sul futuro occupazionale, anzi, secondo quanto riferiscono le associazioni sindacali, si registrano “azioni isolate dei dirigenti dell’amministrazione provinciale che comunicano la cessazione dei servizi prodotti da Taranto Isolaverde presso i centri territoriali dell’impiego o emanano determinane con le quali riducono drasticamente le somme necessarie per attività di manutenzione delle strade”. Inoltre “con sottili comunicazioni hanno fatto sapere che la cessazione del servizio di vigilanza e di pulizia è imminente”.

Si registra ancora che, sino a ieri, “l’Amministrazione Provinciale non ha provveduto a sottoscrivere con la società il relativo contratti dei servizi, a definire le sorti della retribuzione di marzo ed aprile 2015, tanto meno a considerare lo stato di agitazione dei lavoratori”. Inoltre, l’integrazione dei salari per il periodo di solidarietà 2013/2014 registra ancora una stagnazione senza che si conoscano le ragioni di tali ritardi. Il grave disagio che si è venuto dunque a creare tra gli operai a causa dell’incertezza del prosieguo del rapporto di lavoro, sta determinando una situazione ormai intollerabile. A detta delle sigle sindacali, questo “è l’amaro epilogo di una vicenda sconcertante che vede la Provincia di Taranto, come unica responsabile delle sorti dei lavoratori, e in quanto socio unico, avrebbe dovuto prevedere nel proprio bilancio le effettive provvidenze economiche utili al mantenimento di risorse umane e dei servizi previsti dalle norme nazionali”.

A partire da sabato, riferiscono i sindacati, non si avranno più risorse finanziarie per garantire i servizi di manutenzione delle strade. A questo disservizio si aggiungerà presto anche quello della mancata pulizia delle scuole. A fronte di una situazione drammatica ed incresciosa, Uil-Fpl, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Cobas e Flaica, chiedono l’impegno di parlamentari locali, assessori e consiglieri regionali. Gli onorevoli, sono stati dunque tutti invitati a partecipare all’assemblea pubblica che si svolgerà sabato 18 aprile nel Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto, con il solo scopo di “individuare e rimuovere le cause che hanno contribuito a determinare lo stato di crisi della Provincia di Taranto e di conseguenza la crisi di Isolaverde e del liceo musicale Paisiello”.

Per questo i dipendenti della società in house Taranto Isolaverde spa della Provincia di Taranto, dislocati presso il Centro per l’Impiego di Grottaglie, hanno comunicato lo stato di agitazione “per il mancato pagamento degli stipendi ma soprattutto per il loro futuro occupazionale, che allo stato odierno vede la minaccia dei licenziamenti. Le proteste continueranno fino a quando non sarà trovata una definitiva soluzione che porti tranquillità ai lavoratori e alle loro famiglie. I lavoratori, pertanto chiedono l’intervento della classe politica ionica, affinché possa risolversi nel migliore dei modi questa drammatica vicenda” si legge in un comunicato   firmato da “I lavoratori di Taranto Isolaverde spa c/o Centro per l’Impiego di Grottaglie”.

Sulla stessa falsa riga dei colleghi di Grottaglie, quelli di Manduria che denunciano come “in servizio da molti anni presso il centro per l’impiego di Manduria in qualità di impiegati amministrativi, manifestano la loro preoccupazione circa le ultime notizie inerenti il loro futuro occupazionale”. I lavoratori non riescono a comprendere “come sia possibile che, dopo tanti anni di servizio presso gli stessi centri, a seguito del decreto circa la soppressione delle province e la perdita di alcune competenze, tra cui la formazione professionale, questi lavoratori sono tagliati fuori dalla riforma del lavoro”.

Gli stessi si dicono “stanchi di subire questo bombardamento psicologico ricevendo in continuazione notizie circa un loro possibile licenziamento”. E “non vogliono neanche immaginare che ci possa essere uno squallido gioco alle loro spalle e delle loro famiglie”. Non comprendendo come mai, nonostante la Regione Puglia “abbia dichiarato espressamente di garantire i finanziamenti, mantenendo tutto il personale impiegato nei vari centri per l’impiego fino al completo passaggio delle competenze, si continui ancora a minacciare i lavoratori della perdita del loro lavoro”. Pertanto i lavoratori fanno appello a tutte le istituzioni e parlamentari ionici “di esprimersi e chiarire definitivamente la loro posizione in quanto non è possibile che dopo tanti anni di lavoro qualcuno tenti di far finta della nostra esistenza in qualità di lavoratori”.

Anche i lavoratori del centro per l’impiego di Taranto hanno manifestato ieri all’esterno della sede, chiedendo a gran voce che venga fatta chiarezza sul loro futuro. La Provincia di Taranto, nei giorni scorsi, per bocca del presidente Martino Tamburrano, aveva addebitato alla riforma sulle province di Delrio e al fatto che dalla Regione Puglia ancora non giungono novità in merito a progetti alternativi, questa situazione di crisi che non consente neppure di operare le primarie manutenzioni.

Gianmario Leone

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