Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del sindaco di Taranto Ippazio Stefàno.
La richiesta di incontro del Sindaco Stefàno, in realtà, raccoglie l’appello unanime di altri 10 colleghi Sindaci di Comuni frontalieri, ossia di Palermo, Trapani, Augusta, Pozzallo, Reggio Calabria, Salerno Porto Empedocle e Lampedusa particolarmente interessati dagli approdi dei profughi e nasce dalla necessità di condividere azioni programmate e pianificate per fronteggiare l’emergenza dei profughi provenienti dalle coste del Nord Africa e dal Medio Oriente, attraverso adeguati servizi di accoglienza e di ospitalità alle popolazioni migranti.
“Attendevano dal 5 marzo una data certa per un incontro operativo per affrontare le criticità del sistema di gestione dell’emergenza- scrive il Sindaco Stefàno al Ministro Alfano-. Riscontriamo, invece, una certezza, almeno per Taranto, e cioè quella che in modo non concordato e, quindi, sostanzialmente inaspettato ieri mattina, 14 aprile, abbiamo aperto le porte dell’accoglienza umanitaria, con tutto quello che ne consegue quanto ai complessi aspetti organizzativi, a 180 profughi nordafricani”.
Poi l’affondo del Sindaco: “In questo contesto, che tende ad assumere contorni sempre più preoccupanti il silenzio da parte del Suo Ministero alla nostra richiesta di incontro, non è più accettabile ed urge, senza più indugi, un momento di confronto e coordinamento sulle più accorte iniziative da mettere in atto ed anche per discutere le più recenti disposizioni relative alle possibilità conferite ai Prefetti di poter disporre in maniera autoritativa della proprietà immobiliare anche privata per dare un tetto ai profughi”.
Sono, purtroppo, già note le difficoltà presenti sul territorio tarantino quanto a disponibilità abitativa, appesantite anche per le migliaia di procedure di sgombero coatto di famiglie soprattutto per morosità. “In proposito- scrive il Sindaco provocatoriamente al Ministro- viene logico chiedersi se questo tipo di potere autoritativo non possa essere anche esteso per fronteggiare la gravissima emergenza abitativa dei tanti nuclei familiari cittadini raggiunti da sfratto ed ai quali non siamo in grado di offrire alcuna valida soluzione finendo, ingiustamente, di essere poi oggetto di minacce, finanche della propria incolumità fisica? Questo e tanti altri interrogativi- conclude il Sindaco- intendevamo porre all’attenzione del Governo per non lasciare soli i Comuni nelle fasi più delicate del dopo-sbarco dei profughi”.
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