Sbarchi profughi, il sindaco di Taranto sollecita incontro con Alfano
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del sindaco di Taranto Ippazio Stefàno.
Una nuova ondata profughi proveniente dalle coste del Nord Africa con il suo carico di disperazione è approdata nella mattinata di ieri a Taranto ed altri profughi hanno toccato le coste delle città frontaliere interessate dall’emergenza umanitaria. Una drammatica previsione per i prossimi mesi fa pensare che il fenomeno è destinato ad assumere dimensioni sempre più consistenti, sia per le minacce terroristiche che stanno devastando città e comunità dell’Africa settentrionale, sia per l’arrivo della stagione estiva che allevia le insidie del mare. E mentre dal Viminale è partita una richiesta perentoria a tutte le Prefetture d’Italia ad individuare nuove sedi per far fronte al massiccio arrivo di migranti che continuano a sbarcare, il Sindaco di Taranto, dott. Ippazio Stefàno, sollecita al Ministro Alfano una data certa per un incontro più volte richiesto, anche con numerosi e purtroppo infruttuosi contatti telefonici, ma senza alcun esito.
La richiesta di incontro del Sindaco Stefàno, in realtà, raccoglie l’appello unanime di altri 10 colleghi Sindaci di Comuni frontalieri, ossia di Palermo, Trapani, Augusta, Pozzallo, Reggio Calabria, Salerno Porto Empedocle e Lampedusa particolarmente interessati dagli approdi dei profughi e nasce dalla necessità di condividere azioni programmate e pianificate per fronteggiare l’emergenza dei profughi provenienti dalle coste del Nord Africa e dal Medio Oriente, attraverso adeguati servizi di accoglienza e di ospitalità alle popolazioni migranti.
“Attendevano dal 5 marzo una data certa per un incontro operativo per affrontare le criticità del sistema di gestione dell’emergenza- scrive il Sindaco Stefàno al Ministro Alfano-. Riscontriamo, invece, una certezza, almeno per Taranto, e cioè quella che in modo non concordato e, quindi, sostanzialmente inaspettato ieri mattina, 14 aprile, abbiamo aperto le porte dell’accoglienza umanitaria, con tutto quello che ne consegue quanto ai complessi aspetti organizzativi, a 180 profughi nordafricani”.
Poi l’affondo del Sindaco: “In questo contesto, che tende ad assumere contorni sempre più preoccupanti il silenzio da parte del Suo Ministero alla nostra richiesta di incontro, non è più accettabile ed urge, senza più indugi, un momento di confronto e coordinamento sulle più accorte iniziative da mettere in atto ed anche per discutere le più recenti disposizioni relative alle possibilità conferite ai Prefetti di poter disporre in maniera autoritativa della proprietà immobiliare anche privata per dare un tetto ai profughi”.
Sono, purtroppo, già note le difficoltà presenti sul territorio tarantino quanto a disponibilità abitativa, appesantite anche per le migliaia di procedure di sgombero coatto di famiglie soprattutto per morosità. “In proposito- scrive il Sindaco provocatoriamente al Ministro- viene logico chiedersi se questo tipo di potere autoritativo non possa essere anche esteso per fronteggiare la gravissima emergenza abitativa dei tanti nuclei familiari cittadini raggiunti da sfratto ed ai quali non siamo in grado di offrire alcuna valida soluzione finendo, ingiustamente, di essere poi oggetto di minacce, finanche della propria incolumità fisica? Questo e tanti altri interrogativi- conclude il Sindaco- intendevamo porre all’attenzione del Governo per non lasciare soli i Comuni nelle fasi più delicate del dopo-sbarco dei profughi”.