STRASBURGO – La Corte europea dei diritti umani renderà pubblica giovedì prossimo la sentenza sul caso Ilva. La questione è arrivata a Strasburgo con il ricorso presentato nel 2009 da Giuseppina Smaltini, deceduta il 21 dicembre 2012 per una meningite per cui non poteva essere curata a causa del cancro, secondo lei dovuto alle emissioni rilasciate dall’Ilva. Dopo la sua morte, il marito e i figli hanno ottenuto dalla Corte di Strasburgo di poter continuare l’azione contro l’Italia. Nel ricorso si sostiene che le autorità hanno violato il diritto alla vita di Giuseppina Smaltini, perchè esisterebbe un nesso provato di causa ed effetto tra le emissioni dell’Ilva e la leucemia che ha contratto. La donna, ammalatasi nel 2006, aveva denunciato l’acciaieria alla procura di Taranto. Ma per ben due volte la procura ha rigettato il suo ricorso ritenendo le prove di un nesso tra emissioni e malattia insufficienti. Nel comunicare il ricorso al Governo la Corte ha chiesto se le autorità competenti hanno fatto tutto il possibile per proteggere la salute, e quindi la vita di Giuseppina Smaltini, e quali dati e informazioni avesse a disposizione la magistratura quando rigettò i ricorsi della donna. (ANSA)