Ilva, processo: la difesa di Vendola contesta il reato di concussione
TARANTO – Ha contestato nel merito il reato di concussione, che sarebbe stato commesso in concorso con persone «che non conosce o ha visto una o due volte», l’avvocato Vincenzo Muscatiello nel corso dell’arringa a difesa del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, imputato nel processo davanti al gup di Taranto Vilma Gilli per il presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva. Lo si è appreso da fonti legali. L’avvocato ha puntato anche a minare la credibilità di Girolamo Archina, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva, che manteneva i rapporti con i politici ed era stato definito dai Riva «il maestro degli insabbiamenti». Muscatiello ha supportato l’arringa con la visione di alcune slide e l’ascolto di intercettazioni telefoniche. Vendola è imputato di concussione in quanto, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto pressioni sul direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato, al fine di «ammorbidire» la posizione dell’agenzia sull’Ilva. (ANSA)