“Lo scopo di questa visita – dice l’eurodeputata tarantina D’Amato – è di verificare da vicino la situazione dello stabilimento. Lo facciamo innanzitutto in quanto cittadini, per un atto di responsabilità verso la città. Ma lo facciamo anche per i diritti e i doveri che derivano dal nostro ruolo istituzionale. La visita, infatti, sarà un momento centrale del lavoro di informazione e pressione che stiamo conducendo al Parlamento europeo e in costante dialogo con la Commissione Ue. Un lavoro volto a mettere in rilievo le criticità ambientali e sanitarie che permangono a Taranto a dispetto delle rassicurazioni fornite dal governo Renzi a Bruxelles”.
Secondo D’Amato, “lo stabilimento Ilva è oramai inadeguato da un punto di vista produttivo ed industriale. Come ho ribadito negli emendamenti presentati alla relazione del Parlamento europeo sull’industria dell’acciaio, impianti di questa natura e concezione sono semplicemente delle follie perpetrate a danno di un intero territorio. E’ inconcepibile sperperare ancora miliardi di euro su un impianto destinato a chiudere i battenti per obsolescenza nel breve periodo”.
“L’alternativa economica a un modello basato sull’Ilva – conclude l’eurodeputata M5S – c’è già. Taranto ha un’altra vocazione, legata al turismo e all’uso sostenibile delle risorse naturali del suo territorio. Siamo in grado di dimostrare come la bonifica e la riconversione verso un’alternativa del genere possano produrre insieme più occupazione, più salute e più benessere diffuso”.
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