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Taranto, i “Liberi e Pensanti”: «Quanti misteri in questa città»

La Settimana Santa è per Taranto un momento importante in cui fede e tradizione popolare si incontrano generando emozioni straordinarie. La processione dell’Addolorata prima e quella dei Misteri poi, riempiono le strade e attraggono anche molti turisti. Non solo chi crede ma anche chi non crede rimane affascinato dal passo dei perdoni, dai simboli carichi di significati e dalle consuetudini che si tramandano di padre in figlio. Anche questa è la foto di una Taranto che vuole rilanciarsi ripartendo dalle cose belle. Purtroppo, però, c’è sempre chi prova a rigettarla nel torbido passato neanche tanto lontano. Sembra davvero che nulla sia casuale ma sfidiamo chiunque a parlare di volontà divina.

Il riferimento è a don Marco Gerardo, parroco della chiesa del Carmine e guida spirituale della Confraternita del Carmine. Don Marco è rinviato a giudizio in seguito all’inchiesta Ambiente Svenduto, quella che ha svelato la rete intessuta da Archinà (allora responsabile per i rapporti istituzionali dell’Ilva) finalizzata, secondo l’accusa, a garantire maggiori profitti per il siderurgico a discapito degli investimenti per inquinare meno. Noi crediamo che siano tutti innocenti fino al terzo grado di giudizio. La giurisprudenza ci insegna, però, che la verità giuridica non deve essere confusa con la condanna morale. Lo ricordava, usando proprio queste parole, anche il presidente della CEI Bagnasco in occasione della recente assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Quello che questo Comitato non comprende è perché non senta la necessità di fare un passo indietro rispetto all’importante carica che ricopre, attendere i tempi della giustizia e, nel frattempo, fare spazio a qualcun altro.

Nessuno in questi anni ha chiesto a don Gerardo se rifarebbe quella telefonata ad Archinà per “consigliare” una sponsorizzazione. Giusto per non scavare più di tanto, per rimanere sul semplice sapendo bene che il ricorso al bancomat dell’Ilva per ogni genere di iniziativa era lo sport più praticato a Taranto (e non solo). Se nessuno ha posto questa domanda figurarsi se qualcuno avrebbe mai potuto chiedere a don Marco la verità sulle donazioni del siderurgico alla Curia e su quella discrepanza rispetto alla testimonianza di mons. Papa per la quale oggi si trova a dover rispondere ai giudici. A Taranto certe domande non sono di moda da tempo e diciamocelo: in pochi possono permettersi di porle. Don Marco, di contro, di parole ne ha tante e ieri, nel momento di maggiore visibilità propria e della chiesa tarantina, non ha mancato di pregare per chi sarebbe sempre alla ricerca di un capro espiatorio per i problemi della città. Affinchè tornino sulla retta via.

I tarantini che si ammalano come pochi altri al mondo a causa dell’inquinamento, però, hanno dovuto sopportare altre “lezioni” in queste ore oltre quella impartita da don Gerardo. Hanno scoperto gli straordinari effetti delle elezioni regionali sulla religiosità dei candidati. Dovevano candidarsi come governatori della Puglia Emiliano e Schittulli per seguire con tanta passione la statua di Gesù morto. Davvero straordinario, tanto quanto le parole del giornalista Pierangelo Putzolu, direttore editoriale di Taranto Buona Sera. “I Misteri devono richiamare la città all’unità”, ha profetizzato attraverso le telecamere di una nota emittente locale. Putzolu non è indagato nell’inchiesta Ambiente Svenduto. Su di lui non pendono accuse di reato.

Questo Comitato si domanda, però, come sia possibile che chi permise ad Archinà di scrivere sotto falso nome sul giornale per il quale lavorava (Il Quotidiano di Puglia), con l’obiettivo di sminuire l’allarme berillio al quartiere Tamburi che nel 2010 rischiava di mettere in difficoltà l’Ilva, oggi abbia addirittura una vetrina così importante dalla quale pontificare. Nel silenzio di una intera città che non si interroga nemmeno sugli aspetti morali richiamati per primo da Bagnasco (ma che forse valgono solo per Berlusconi…). Il tutto mentre dell’indagine aperta da due anni dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia, proprio sulle vicende emerse da quelle intercettazioni e che coinvolgono alcuni giornalisti tarantini, non si sa più nulla. Tutto tace. Nella città del Primo Maggio, dove le associazioni e i movimenti si ritrovano per lottare insieme contro le ingiustizie, i misteri continuano a essere tanti. Purtroppo non sono solo quelli della Settimana Santa.

Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti



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