Natuzzi, tra solidarietà e futuro
TARANTO – Per la gestione e il monitoraggio dell’accordo firmato il 3 marzo scorso, che riguarda il piano di riorganizzazione dell’assetto industriale del gruppo Natuzzi in Itali, la cabina di regia – composta da azienda, sindacati, Governo, regioni, Confindustria e Invitalia – che ha anche il compito di supportare e agevolare le iniziative imprenditoriali di nuove società, esterne al gruppo, con tutti gli strumenti necessari a favorire la creazione delle start-up, è tornata a riunirsi nella giornata di venerdì presso la sede del ministero dello Sviluppo economico.
L’azienda nell’incontro ha presentato il cronoprogramma relativo all’applicazione dei vari passaggi dell’accordo, con la partenza del Contratto di Solidarietà per i 1.818 dipendenti del gruppo dal prossimo 4 maggio 2015. Contestualmente, è stata concordata una roadmap di incontri operativi tra il gruppo e le organizzazioni sindacali al fine di seguire da vicino il percorso di implementazione dell’accordo e di tutti gli aspetti legati alla nuova organizzazione del lavoro.
L’appuntamento è stato, inoltre, il momento in cui gli advisor – incaricati da Natuzzi – hanno presentato le iniziative imprenditoriali per la reindustrializzazione del territorio. Ad oggi, secondo quanto dichiarato venerdì, sono quattro i soggetti imprenditoriali – attivi in segmenti di business estranei al settore del mobile – che hanno completato lo stadio di verifica della fattibilità dei progetti con la Regione Puglia e gli istituti finanziari per accedere ai finanziamenti sulle start-up. In caso di finalizzazione definitiva dell’iter, le quattro aziende potrebbero contribuire all’assorbimento di un totale di circa 60 dipendenti in esubero.
Gli advisor hanno anche illustrato l’iniziativa relativa a una quinta azienda – di dimensioni maggiori – che si trova in una fase meno avanzata rispetto alle precedenti e che potrebbe potenzialmente assorbire un totale di altri circa 60/70 dipendenti. Infine, al termine dell’incontro di venerdì è stato concordato, per i primi di maggio, la partenza di un cantiere di lavoro dedicato ai circa 400 esuberi, allo scopo di censirne le competenze e i fabbisogni formativi per l’inserimento nelle nuove imprese.
L’accordo, a fronte dei 1550 esuberi iniziali, prevede contratti di solidarietà per 1818 lavoratori, tra produzione ed uffici, a partire dal 2 maggio negli stabilimenti di Jesce 1, Jesce 2, Laterza, Santeramo e Matera. 500 lavoratori saranno collocati in Cigs nel sito di Ginosa, 100 di loro rientreranno in produzione entro metà ottobre 2015. Dei restanti 400, 100 saranno ricollocati in new.co, presumibilmente entro il 2015 (punto sul quale al momento non vi sono certezze), mentre per 280 lavoratori si proseguirà nella ricerca di soluzioni occupazionali esterne e potranno accedere alla mobilità volontaria incentivata. L’accordo prevede però anche altro: la decurtazione dei salari, con il congelamento del 60% della retribuzione legata agli scatti d’anzianità.
La riduzione del monte ore dei permessi retribuiti. L’intesa sulla riduzione del costo del lavoro prevede inoltre una diminuzione per una percentuale tra il 5 e il 6% rispetto all’attuale valore, grazie al congelamento dei permessi retribuiti (cosiddetti ROL) e appunto degli scatti di anzianità (nella misura del 60%) fino al 2018 e al contenimento e riformulazione di tutte le ore di permesso sindacali. Un accordo che pur salvando posti di lavoro, va dunque a discapito dei lavoratori. Ed a favore dell’azienda. Ricorrendo ai contratti di solidarietà, la Natuzzi beneficerà infatti della decontribuzione prevista dalle vigenti disposizioni di legge, mentre per i dipendenti il rischio concreto è quello di aumentare i carichi di lavoro, in quanto la produzione, da sempre organizzata su otto ore di lavoro giornaliere, per la quale vi era mezz’ora di pausa retribuita, ora si svolgerà su sei ore piene, senza alcuna pausa.
Intanto, il Cda della Natuzzi SpA ha approvato proprio nelle ultime ore i risultati consolidati del quarto trimestre e dell’intero esercizio 2014. Dopo la riunione del Consiglio di Amministrazione, l’Amministratore Delegato, Pasquale Natuzzi, ha commentato: “Il nostro quarto trimestre 2014 risultati confermano il trend di miglioramento degli indicatori principali del Gruppo con le vendite nette totali nel trimestre che sono state pari a € 138.600.000, in aumento del 12,6% rispetto al quarto trimestre 2013”. Come risultato di vendite nette e le misure di riduzione dei costi sopra descritto, i risultati operativi trimestrali (-8,7 milioni di €) hanno registrato un miglioramento del 7,6% rispetto al quarto trimestre 2013.
“Tale miglioramento dei nostri risultati finanziari complessivi è ancora più significativo se si considera il progressione della suddetta voci negli ultimi quattro trimestri, come indicato nella seguente tabella: nel 2014, il fatturato è aumentato del 2,7% (a € 461.400.000), ma l’EBITDA è stato pari a € -22.700.000 da € -15.800.000 – ha commentato ancora Natuzzi -. Questi risultati sono principalmente la conseguenza di due fattori principali: l’inefficienza sperimentata nella prima parte dello scorso anno all’interno del nostro stabilimento cinese in seguito all’introduzione di cambiamenti radicali al nostro processo di produzione. Questi cambiamenti hanno portato ad un miglioramento costante: l’andamento della produzione nei primi mesi del 2015 ha contribuito a un supplemento di € 5,2 milioni di costo del venduto nel 2014. Ciò è dovuto all’adozione, una tantum, di misure straordinarie che erano necessarie al fine di rispettare i tempi di consegna concordati e non compromettere il nostro servizio clienti”. Per quanto riguarda invece la produttività degli stabilimenti italiani, Natuzzi ha dichiarato che “i dati sono quelli che sono a causa del personale di lavoratori a rotazione, come richiesto dal contratto di ottobre 2013. Ad inizio marzo siamo entrati in un nuovo accordo, che ci ha permesso di stabilizzare la nostra forza lavoro, e che dovrebbe portare a un miglioramento della produttività”.
Nel frattempo, il gruppo sta portando avanti il programma di innovazione, come previsto dal piano di trasformazione: che prevede il re-engineering dei modelli più venduti, che sarà completato entro la fine dell’anno; è stato ridotto il numero di modelli del 25% ed il numero dei rivestimenti del 38%; per quanto riguarda le innovazioni nei processi industriali, sono state invece sviluppate e testate nell’impianto sperimentale di Matera un nuovo software integrato del ciclo di produzione e la pianificazione della produzione. I primi risultati dei test, a detta del Cda, sono molto incoraggianti.
Nel 2014 l’attività di vendita è stata caratterizzata da uno sviluppo positivo in tarda primavera, a seguito della revisione generale delle collezioni dei prodotti e delle presentazioni nelle principali fiere mondiali (Milano, Guangzhou, High Point). Nel 2014 gli ordini sono cresciuti del +6,8% (€ 436.500.000 nel 2014 contro i € 408.800.000 del 2013), grazie alla raccolta di prodotti rinnovata. Dal punto di vista geografico, mentre il mercato nordamericano ha mostrato una crescita delle vendite, le vendite in Europa hanno continuato a rallentare. Il mercato asiatico ha registrato risultati contrastanti con una crescita positiva e consistente in Cina, anche per l’apertura di 49 nuovi punti vendita.
Nel 2014 è stato acquisito un numero significativo di clienti chiave in Europa. Seguendo la recente tendenza nelle dinamiche valutarie, e grazie alla presenza industriale del gruppo in Romania, secondo il Cda il gruppo Natuzzi può prendere ulteriore vantaggio all’interno del mercato europeo contro gli esportatori asiatici. L’azienda si aspetta che il trend di miglioramento delle operazioni industriali che è iniziato nella seconda parte del 2014 possa continuare nel 2015. Sperando che ciò possa contribuire anche e soprattutto ad un ritorno alla normalità per tutti i lavoratori ed al reinserimento di tutti gli esuberi.
Gianmario Leone