L’incontro, moderato dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Domenico Palmiotti, ha sollevato l’attenzione sul ruolo intrinseco della manifestazione, sacra rappresentazione del vangelo in uno scenario naturale, la gravina, quest’anno nell’insediamento rupestre preistorico de “La Rivolta”, e su ciò che ad essa è legato. La Passio come patrimonio della comunità, quindi, bene da coltivare con la stessa cura che a Ginosa viene posta per le eccellenze agricole: «Abbiamo scelto questo binomio, “coltiva” e “turismo” – ha spiegato il sindaco di Ginosa Vito De Palma – proprio per unire le due vocazioni del territorio. Con la Passio Christi, poi, cerchiamo di vincere una sfida: investire in cultura per promuovere il territorio».
Se la Passio è matrice culturale, quindi, il ruolo di attrattore turistico le sta un po’ stretto. Ne è convinta Susanna Tartari, esperta di rievocazioni storiche innamorata di questo territorio. Prima protagonista dell’organizzazione del presepe vivente a Matera, poi ginosina d’adozione, ha lanciato alcuni spunti nel suo intervento di sicuro interesse. La Passio Christi, evento annuale, deve essere il motore di altre iniziative: il risveglio in sacco a pelo in gravina, ad esempio, che ha conquistato De Palma. Prospettive a parte, le abbiamo chiesto cosa rappresentano per il territorio eventi di questo genere: «Sono la parte più importante di un territorio, ovviamente insieme ad altre iniziative».
Citando Matera, è inevitabile immaginarla nella veste di capitale europea della cultura nel 2019. Ginosa fu della partita già ai tempi della sua candidatura e il presidente della Pro Loco cittadina Vincenzo Cantore ha voluto suggellare quella scelta fatta “al buio” offrendo al sindaco della città dei Sassi, Salvatore Adduce, una tessera onoraria dell’associazione. Accettata con piacere dal primo cittadino, che ha dichiarato come il 2019 sarà un’opportunità per tutto il territorio, senza ricette precostituite. «Non abbiamo nulla da insegnare a Ginosa – ha infatti dichiarato – ma ci aspettiamo che sappia coglierla».
Per farlo serviranno idee, soprattutto ispirate alla qualità. Un tema interessante, sollevato dalla dottoressa Tartari e ripreso dal presidente del Gal “Luoghi del Mito”, che con il Comune ha investito risorse per finanziare “Ginosa Coltiva Turismo”. «Dobbiamo offrire, a chi sceglie il nostro territorio – ha detto Paolo Nigro –, un’accoglienza all’altezza delle nostre bellezze naturali, della nostra storia e della nostra cultura, elementi legati tutti dalla comune origine rurale».
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