Mandorlicoltura pugliese tra sfide e opportunità
Il comparto mandorlicolo nazionale ed in particolare quella pugliese regionale si trova di fronte a nuove sfide ed opportunità legate alla crescente attenzione da parte del consumatore globale per un prodotto, fresco o trasformato, dall’alto valore nutrizionale e che può essere realizzato con processi produttivi sostenibili. Sebbene il prodotto mandorlicolo pugliese sia di elevata qualità e con una importante tradizione, l’aver relegato per diversi decenni il mandorlo a coltura marginale e poco soggetta ad innovazione ha determinato importanti perdite di posizione nel panorama produttivo mondiale, con conseguenze anche sui redditi degli agricoltori. La Mandorlicotura potrà essere economicamente ed ecologicamente sostenibile se tutti i componenti della filiera (consumatori, trasformatori, produttori, tecnici ricercatori e amministratori pubblici) saranno informati e tra loro connessi e se il mandorlo acquisterà dignità di coltura frutticola principale coniugando tradizione ed innovazione. La Mandorlicoltura, così come la frutticoltura tutta, dovrà essere “Tradi(Ra)zionale”.
Di tutto questo si discuterà durante il workshop “Il Mandorlo: dalla tavola al campo alla scoperta delle sue potenzialità” organizzato dall’Unità di Ricerca per i Sistemi colturali degli ambienti caldo-aridi di Bari del Consiglio per la ricerca in Agricoltura (CRA-SCA) in collaborazione con il CRA-Istituto Nazionale di Economia Agraria, che si svolgerà il 28 Marzo presso la Masseria Torre di Nebbia a Corato (BA). L’obiettivo del workshop è la condivisione paritaria dei saperi e delle esigenze di tutti i protagonisti della filiera del mandorlo, considerando gli aspetti salutistico-nutrizionale, economico, merceologico- tecnologico ed agronomico attraverso un approccio “from fork to farm” (dalla tavola al campo). L’incontro è rivolto a consumatori, medici, trasformatori, tecnici, ricercatori ed innanzitutto produttori, visto che la qualità si deve pianificare obbligatoriamente in campo.