Ilva, oggi a Roma vertice tra i commissari e i sindacati
TARANTO – Questo pomeriggio a Roma alle ore 15, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, si terrà un incontro tra i tre commissari Ilva e le segreterie dei sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm. Dopo il vertice della scorsa settimana sull’Ilva tenuto a Palazzo Chigi col premier Renzi, i ministri Padoan e Guidi, il viceministro De Vincenti e il sottosegretario Bellanova e i commissari Ilva per fare il punto della situazione, ora è il turno dei sindacati.
Giovedì scorso si parlò della società di turnaround previsto dal decreto sulle banche popolari che potrà diventare operativa e intervenire nel rilancio dell’Ilva; della new.co che rileverà gli stabilimenti Ilva e delle garanzie dello Stato a copertura dei 400 milioni di finanziamenti che Cassa Depositi Prestiti dovrebbe mettere a disposizione del gruppo siderurgico e che secondo quanto dichiarato dal commissario Carrubba nascerà quest’estate; dell’iter che sta seguendo la procura di Milano per ottenere dalla Svizzera i fondi Riva (con l’udienza prevista il prossimo 9 aprile davanti al gip di Milano Fabrizio D’Arcangelo, per discutere la richiesta dei legali del commissario straordinario dell’Ilva, Piero Gnudi, di sbloccare il miliardo e 200 milioni di euro sequestrati dai magistrati milanesi nel 2013 ai fratelli Emilio e Adriano Riva e a due loro consulenti, da utilizzare per gli interventi di risanamento necessari, ma ancora bloccati su conti bancari in Svizzera). Renzi si è anche interessato dello stato dell’andamento del processo autorizzativo da parte del ministero dell’Ambiente per i lavori previsti dall’Aia che, sempre secondo quanto si apprende, si sta facendo attendere.
Sicuramente verterà su questi temi anche l’incontro odierno con i sindacati. Intanto è partita ieri la nuova fase di contratti di solidarietà all’Ilva di Taranto. Sino a fine mese saranno 2.310 i lavoratori interessati al contratto di solidarietà che prevede meno ore di lavoro ed un taglio della retribuzione in parte compensato dall’Inps. E intanto dopo l’altoforno 5 fermato nei giorni scorsi, tra oggi e giovedì è prevista la fermata dell’acciaieria 1 del siderurgico. Producendo meno ghisa (siamo sulle 12mila tonnellate al giorno), c’é meno attività a valle. E di conseguenza cresce anche il ricorso ai contratti di solidarietà, l’ammortizzatore sociale concordato tra azienda e sindacati per gestire questa particolare fase di ristrutturazione.
Con l’aumento degli impianti fermi, aumenterà nell’Ilva anche il numero dei lavoratori soggetti ai contratti di solidarietà, dai 2.310 di questo periodo ad oltre 3mila tra aprile e giugno. Oltre 800 addetti in più. In particolare, ad aprile la solidarietà toccherà 3.131 lavoratori (di cui 2.222 tra altiforni, acciaierie, laminatoi e tubifici e 421 tra carpenteria e officine meccaniche ed elettriche) mentre l’inattività riguarderà 3.128 unità a maggio e 3.178 a giugno. La sospensione prevista, rende noto l’Ilva, sarà quella della giornata intera di solidarietà ma resta comunque la disponibilità dei reparti ad adottare l’ora giornaliera.