Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma di Giovanni D’Arcangelo, segretario provinciale della Filcams Cgil.
Centoquarantasette lavoratori in Puglia, quindici solo a Taranto, rischiano il licenziamento dalla Coop Estense, secondo i piani di riordino aziendale. Nonostante fosse stato concordato l’incontro tra l’azienda con le OO.SS. di venerdì 20 marzo 2015, è partita il giorno prima la procedura di licenziamento collettivo ai sensi della legge 223/91. Questo atteggiamento di mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, non è nuovo, fa il paio con la comunicazione della crisi avvenuta tramite una conferenza stampa, un atteggiamento che condanniamo fortemente anche dal punto di vista umano e non solo sindacale. Non accettiamo, come vuole farci credere l’azienda, che dalla crisi si esce solo licenziando, tagliando le teste dei lavoratori o esternalizzando il lavoro, per questo siamo impegnati in una dura trattativa al fine di scongiurare l’ipotesi dei tagli al personale, disponibili però ad altre soluzioni. I lavoratori della grocery o degli alimentari in generale, però, non possono essere considerate le uniche vittime sacrificali di una gestione che evidentemente preferisce licenziare o esternalizzare invece che ragionare in termini di innovazione. Sappiamo che la volontà dell’azienda è sperare che i costi possano abbassarsi in maniera lineare, a scapito dei diritti dei lavoratori e del futuro delle loro famiglie, ma se così deve essere, ci chiediamo come mai a pagare, a rischiare il licenziamento, siano sempre gli ultimi, i più deboli. In questa fase noi, come OO.SS. chiediamo che si facciano carico di questa situazione tutti, compresi quadri e dirigenti che per primi mettono in campo scelte strategiche.