Alenia, programma B 787: quale futuro?
TARANTO – Finmeccanica ha archiviato il 2014 con ricavi in crescita a 14,663 miliardi di euro del 7,1% rispetto al 2013 ed un utile di 20 milioni di euro. Gli ordini si sono attestati a 15,619 miliardi di euro, superiori di 560 milioni rispetto al 2013 e per più di 2 miliardi rispetto alle previsioni originariamente fornite. Ad approvare i risultati dello scorso esercizio, è stato ieri il Cda di Finmeccanica che parla di “risultati significativamente superiori rispetto alle previsioni e al 2013”. Il 2014 ha confermato il buon andamento commerciale di Alenia Aermacchi (controllata di Finmeccanica), con un consistente volume di ordini e con importanti contratti sia nel segmento civile (B787 e ATR) sia in quello militare per la finalizzazione di contratti export per i velivoli M346 e C27J.
L’esercizio 2014, in linea con quanto registrato nel corso della prima parte dell’anno, ha confermato un buon andamento dal punto di vista produttivo in particolare per i programmi B787, ATR e M346, per il quale sono stati consegnati ad Israele i primi 8 velivoli (di cui 5 nel 4° trimestre). Ciò ha consentito di registrare al 31 dicembre 2014 un significativo livello di ricavi, risultati superiori sia alle previsioni che al 2013, sostenuto in particolare dall’incremento dei rate produttivi delle aerostrutture, in particolare B787, per il quale sono state effettuate consegne pari a 113 sezioni di fusoliera (31 nel 4° trimestre) e 82 stabilizzatori orizzontali (a fronte di 75 fusoliere e 76 stabilizzatori consegnati nel 2013) e ATR, per il quale sono state consegnate 92 fusoliere (25 nel 4° trimestre) rispetto alle 69 consegnate nel 2013.
Infine, sono proseguite le azioni di miglioramento dei processi industriali, che hanno consentito di consolidare l’efficienza produttiva e incrementare i rate produttivi, di ottimizzazione delle attività di ingegneria e di riduzione dei costi di acquisto e di struttura (tra cui la cessione dello stabilimento Alenia Aermacchi di Capodichino ad Atitech, che ha scatenato le giuste proteste dei lavoratori dello stabilimento campano che hanno proclamato nei giorni scorsi uno sciopero). Le previsioni per il 2015 vedono una sostanziale conferma dei livelli di redditività registrati nel 2014, supportata da ulteriori azioni di miglioramento dell’efficienza industriale e contenimento dei costi in grado di compensare anche l’effetto del minore apporto di programmi ad elevata marginalità. In termini di volumi della produzione, nel 2015 è prevista una flessione rispetto al 2014 per il previsto trasferimento di pacchetti di lavoro a Boeing nell’ambito degli accordi sul programma B787. Ed è questa, senza ombra di dubbio, la notizia più importante e forse la più preoccupante, per lo stabilimento Alenia Aermacchi di Grottaglie.
Del resto, negli ultimi mesi sono stati esternalizzati alla società diversi settori, in ultimo proprio un paio di settimane fa, per un ammontare pari a 300 milioni di euro. Tra l’altro a fine febbraio, i sindacati avevano incontrato il management di Finmeccanica per discutere sui risultati preliminari approvati ieri, ed in merito al programma 787 era stato detto che lo stesso necessita di ulteriori forti e urgenti interventi per recuperare non solo la marginalità del programma ma soprattutto l’efficienza e la produttività di alcune fasi del processo che a tutt’oggi registrano difficoltà che se non risolte rischiano di far fallire l’intero programma portando con se pesanti rischi occupazionali ma non solo. Per il 787, l’allerta è stata giudicata massima e necessita di interventi perché “è un programma che non si può perdere” avevano dichiarato i sindacati quel giorno. Sostenendo che “L’azienda ci ha detto che nel 2015 deve diventare profittevole”.
Ed infatti, due settimane dopo, l’ad di Alenia Aermacchi Giuseppe Giordo, durante l’audizione in IV commissione consiliare, aveva avvertito come lo stabilimento Alenia di Grottaglie fosse indietro rispetto ai programmi stabiliti sulla redditività: con il 51% rispetto all’80% realizzato in media dagli altri siti del gruppo. Secondo gli accordi stipulati con la Boeing, vanno consegnate al colosso statunitense 12 coppie di fusoliere al mese (nella fine del 2013 si passò da 7 a 10 coppie al mese): nel mese di gennaio e febbraio però, dallo stabilimento grottagliese ne soltanto uscite 16, 8 al mese. Inoltre, all’appello ne mancano altre 13 che l’azienda non è riuscita a consegnare per tempo nel 2014. Proprio due settimane infatti, pare che all’Alenia di Grottaglie sia arrivata una lettera “di stato di crisi” della Boeing, in cui in pratica si intima all’azienda di consegnare 12 coppie di fusoliere nel mese di marzo, per rimettersi “al passo” con gli accordi previsti.
Per fare questo, l’Alenia ha intenzione di esternalizzare alcuni lavori dell’area montaggio, portando altre ditte all’interno del sito in modo da affiancare il personale presente per recuperare il ritardo accumulato. Inoltre, nelle ultime settimane è arrivato altro personale esterno nello stabilimento grottagliese: capisquadra dagli stabilimenti Alenia di Capodichino e di Foggia. Fattore che in realtà contribuisce soltanto ad esacerbare gli animi dei lavoratori, alzare la tensione e creare confusione all’interno dello stabilimento. Sono infatti in molti a ritenere che l’inizio del declino dell’azienda di Grottaglie sia proprio dovuto alla politica delle esternalizzazioni portata avanti dall’azienda negli ultimi anni. Tra l’altro, è bene inoltre precisare che per stare al passo con i programmi previsti, ovvero consegnare alla Boeing 12 coppie di fusoliere al mese, due sono le strade: o si realizzano ulteriori investimenti, oppure si spremono come limoni i lavoratori.
Ed infatti per quel che riguarda la esternalizzazione di particolari produzioni alle aziende del territorio, Giordo precisò che dal giugno prossimo saranno bandite apposite gare a favore delle società che daranno garanzie di stabilità, solidità finanziaria e rispetto delle procedure di qualità. Il che vuol dire che le aziende dell’indotto rischiano l’estinzione. Con il programma 787 sempre più gestito dalla Boeing e da società molto vicine agli standard ed ai legami con la società americana. Sarà un’estate molto calda.
Gianmario Leone