“Il grave infortunio accorso ad un collega che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per liberarlo da un clechos infilzato nel tallone, è la dimostrazione di come la corsa disorganizzata alla produzione, crei più danni che benefici. Siamo certi che la colpa dell’infortunio sia dovuta alla scarsa preparazione atletica del collega non adeguatamente allenato nel salto in lungo e non nel mancato approntamento delle strutture per lavorare in sicurezza. Chi pensa che per produrre, mascherando la disorganizzazione, si debba porre in secondo piano la sicurezza e la salute dei lavoratori è pregato di cambiare atteggiamento ed essere costruttivo e collaborativo verso chi lavora, mattino, pomeriggio e notte con sabato e domenica inclusi”. E’ durissimo il commento della RSU Fiom Alenia Grottaglie. “L’accanimento verso il personale che porta l’azienda ad intimorire i lavoratori persino nell’aprire i portoni durante le fasi selvagge di verniciatura, sono ormai inaccettabili e se non cambieranno ci porteranno a richiedere l’intervento degli enti preposti, già accorsi a seguito dell’incidente” denuncia la RSU Fiom dello stabilimento grottagliese.
Per questo ha chiesto la RSU Fiom Alenia Grottaglie ha chiesto un incontro all’azienda per discutere e risolvere i problemi denunciati. Che non si fermano certo all’incidente accaduto ieri per il sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Che parla di “turni estenuanti per attività manuali che richiedono precisione e concentrazione, totale assenza di sicurezza, completa disorganizzazione: questo è lo scenario nel quale ci fanno lavorare. Invece di ringraziarci ci accusano!” si legge in una nota della RSU Fiom.
“Cari lavoratori, se non vi basta a svegliarvi, quello che vi-ci aspetta sarà un “eterno riposo”. Salva l’Alenia è la frase con cui la FlOM ha titolato la battaglia per salvare il destino della nostra realtà produttiva. Politica ed enti preposti sono e saranno ancora interpellati: sulla stampa sono pubblicati oramai quotidianamente articoli sull’Alenia, ma sperare che ci possa essere “qualcun altro” a salvare lo stabilimento, a migliorare le condizioni di lavoro ed a garantire futuro all’Alenia nel sito grottagliese, é quanto di più sbagliato si possa fare”, sostiene la RSU Fiom.
“Solo i lavoratori possono ribaltare la situazione: non provarci neanche vuol dire essere artefici della situazione che viviamo. Come RSU NOM non capiamo più qual è limite che la maggioranza dei lavoratori di Grottaglie possiede. Sarebbe opportuno riunirsi in assemblea (diritto dei lavoratori in ostaggio di alcune pseudo organizzazioni sindacati) e fermarsi fino a che non viene fatta chiarezza sul futuro dello stabilimento e non venga regolamentata la vita lavorativa all’interno della fabbrica. Cogliamo l’occasione – conclude la RSU Fiom Alenia Grottaglie – per richiedere formalmente (per l’ennesima volta) al resto della RSU, di unirsi alla FlOM e convocare un’assemblea retribuita”.
Dopo le polemiche sulla produzione, all’Alenia ora arrivano anche gli infortuni sul lavoro. Lo stabilimento Alenia di Grottaglie è indietro rispetto ai programmi stabiliti sulla redditività: è al 51% rispetto all’80% realizzato in media dagli altri siti del gruppo. Secondo gli accordi stipulati con la Boeing, vanno consegnate al colosso statunitense 12 coppie di fusoliere al mese (nella fine del 2013 si passò da 7 a 10 coppie al mese): nel mese di gennaio e febbraio però, dallo stabilimento grottagliese ne soltanto uscite 16, 8 al mese. Inoltre, all’appello ne mancano altre 13 che l’azienda non è riuscita a consegnare per tempo nel 2014. Proprio la scorsa settimana infatti, pare che all’Alenia di Grottaglie sia arrivata una lettera “di stato di crisi” della Boeing, in cui in pratica si intima all’azienda di consegnare 12 coppie di fusoliere nel mese di marzo, per rimettersi “al passo” con gli accordi previsti.
Per fare questo, l’Alenia ha intenzione di esternalizzare alcuni lavori dell’area montaggio, portando altre ditte all’interno del sito in modo da affiancare il personale presente per recuperare il ritardo accumulato. Inoltre, è stato segnalato altro personale in arrivo: capisquadra dagli stabilimenti Alenia di Capodichino e di Foggia. Fattore che in realtà contribuisce soltanto ad esacerbare gli animi dei lavoratori, alzare la tensione e creare confusione all’interno dello stabilimento. Sono infatti in molti a ritenere che l’inizio del declino dell’azienda di Grottaglie sia proprio dovuto alla politica delle esternalizzazioni portata avanti dall’azienda negli ultimi anni. Tra l’altro, è bene inoltre precisare che per stare al passo con i programmi previsti, ovvero consegnare alla Boeing 12 coppie di fusoliere al mese, due sono le strade: o si realizzano ulteriori investimenti, oppure si spremono come limoni i lavoratori. E forse l’infortunio di ieri non è del tutto casuale.
Gianmario Leone
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