Ilva, Ugl: “Forte preoccupazione, situazione catastrofica”

0

ilva-nuovo1Da questo territorio emerge più che mai l’urgenza di una vera politica industriale da parte del governo per tutto il Paese”. Queste le considerazioni del segretario confederale e reggente generale dell’Ugl Metalmeccanici, Claudio Durigon, a margine della riunione dei quadri regionali sindacali dell’Ugl Puglia, organizzata a Bari e che ha visto la presenza di altri due segretari confederali, Giuseppe Carenza e Giancarlo Favoccia. Ad aprire i lavori, il responsabile dell’Ugl Puglia, Gregorio De Luca; all’ordine del giorno le principali tematiche d’attualità, da quelle di carattere generale, come il Jobs Act, fino alle vertenze regionali.

Per Durigon “il libero mercato ha già decretato la morte della siderurgia italiana, vittima anche di una grande ipocrisia che si è consumata intorno a questo settore e soprattutto intorno all’Ilva di Taranto. A piccoli pezzi l’Ilva chiude nonostante siano stati spesi fondi pubblici; si spegne l’altoforno 5 con danni incalcolabili all’economia del territorio. Nel frattempo l’inquinamento ha praticamente distrutto l’itticoltura e danneggiato gravemente l’agricoltura, l’allevamento di ovini e la produzione di formaggi, in territori distanti anche molti chilometri dallo stabilimento. La città, nonostante la meravigliosa posizione geografica, la presenza di uno dei più straordinari musei archeologici del Mediterraneo e di un notevole patrimonio storico monumentale, ancorché degradato, nel borgo antico, è tagliata fuori dall’importante presenza del turismo in territori limitrofi (come il Salento leccese e la Valle d’Itria), anche e soprattutto a causa delle ricadute d’immagine legate alla vicenda dell’Ilva”.

Per l’Ugl – ha concluso Durigon – si tratta di una immane e dolorosa tragedia, che vede gli operai con contratti di solidarietà salire da 1200 a 4000. La principale preoccupazione è che questa situazione catastrofica possa scatenare una forte protesta sociale, in cui alla base c’è soprattutto il terribile conflitto fra diritto alla salute e diritto al lavoro”.

Lascia un commento