Nella Marina di Pulsano, in località Lido Silvana, si erge un promontorio che domina il tratto costiero. Sulla sua sommità sorge l’insediamento protostorico di ‘Torre Castelluccia’ dal quale il promontorio prende il nome. Torre Castelluccia viene anche chiamata “La Saracena” in quanto facente parte di una serie di torri, che vanno da Taranto fino al Salento, edificate dagli Spagnoli nel ‘500 per difendersi dalle incursioni saracene. Uno dei due costoni del promontorio si presenta a picco sul mare pertanto subisce il continuo ed incessante fenomeno dell’erosione della costa.
Accanto alla Torre, durante una serie di scavi avvenuti dal 1948 al 1952, sono stati rinvenuti ritrovamenti di un villaggio di pescatori con mura difensive, dell’età del Bronzo finale (XI-X secolo a.C.). Si tratta del più antico insediamento messo alla luce sul Golfo di Taranto, con mura difensive e ambienti a pianta rettangolare e resti di lastricati, risalenti alla Preistoria. L’intera superficie dell’altopiano è di circa 6400 metri quadrati. Sul versante est sono stati rinvenuti alcuni frammenti di ceramica di epoca romana, mentre sugli altri versanti sono stati trovati resti di lastricati.
Il ‘villaggio’, su proposta della Soprintendenza per i beni archeologici di Taranto è sottoposto a vincolo archeologico dal 1967 (decreto ministeriale 26 aprile 1967 ex legge 1° giugno 1939) ed è stato oggetto di ripetuti interventi d’indagine archeologica, l’ultimo condotto nel 2012, i cui esiti sono stati resi noti in occasione del LII Convegno di Studi sulla Magna Grecia. Larga parte di questo villaggio ricade, in ogni caso, all’interno di una proprietà privata.
“Oggi questo villaggio versa in stato di totale abbandono» – evidenzia il deputato Cosimo Petraroli (M5S) – per questo ho presentato una interrogazione rivolta al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, per conoscere quali azioni intendano intraprendere i Ministri interrogati, attraverso la soprintendenza per i beni archeologici, per la tutela e la valorizzazione dell’intera area in questione nonché della Torre Castelluccia, in stato di degrado e seriamente esposta al pericolo di crollo».
«Il 16 settembre 2014, dopo una campagna di monitoraggio svolta dal servizio subacqueo della soprintendenza e dal reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Bari – continua Petraroli – sono state recuperate a una profondità di circa 30 metri, a largo di Torre Castelluccia, tre ceppi di ancore in piombo d’epoca romana, successivamente esposte nel Convento di S. Domenico a Taranto. La soprintendenza per i beni archeologici lamenta da diverso tempo l’impossibilità a effettuare interventi a causa della cronica mancanza di fondi» – conclude Petraroli – e questo in danno del sito archeologico di Torre Castelluccia e dell’intero Litorale Pulsanese che dal suo recupero e dalla sua valorizzazione potrebbero trarne un nuovo sviluppo in chiave turistica. Un rilancio fortemente atteso, considerato che è già trascorso un decennio dal tragico incendio della pineta di Lido Silvana, avvenuto il 25 giugno del 2001. Quel giorno andarono in fumo quaranta ettari di vegetazione e tutto il settore turistico locale fu messo in ginocchio per sempre. A questo punto ho chiesto al Ministro Dario Franceschini se intende farsi promotore di un tavolo di concertazione con le istituzioni locali, al fine di valutare la possibilità di far nascere un parco storico-archeologico nel quale inserire il promontorio di Torre Castelluccia.»