I dirigenti della Taranto Container Terminal (TCT), la società che gestisce il terminal composta da Hutchinson ed Evergreen, incontrerà insieme all’Autorità portuale di Taranto, i sindacati e gli enti locali il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. È il secondo vertice con il sottosegretario dopo quello svoltosi il 30 ottobre scorso. Da allora il traffico merci è continuano a calare, mentre quanto meno sono stati sciolti i nodi. A dicembre infatti, sono stati consegnati i lavori per l’ammodernamento del molo Polisettoriale e a febbraio il Consiglio di Stato ha sbloccato i lavori per il dragaggio dei fondali bocciando l’appello del secondo classificato alla gara. Due segnali confortanti, perché sarà in particolar modo dal completamento di queste due opere, dal costo complessivo di circa 100 milioni di euro, che si giocherà la ripresa delle attività container del porto di Taranto.
Il vertice di Roma infatti, sarà fondamentale per valutare da un lato i tempi che richiederanno questi due interventi, dall’altro la volontà dei soci di TCT di restare o meno nello scalo ionico. Sulla base di questo affrontare il destino dei 570 lavoratori impiegati nel Taranto Container Terminal, la cui cassa integrazione scade il 28 maggio, senza dimenticare l’indotto su cui gravitano le attività del porto pugliese. Come ad esempio quelle degli autotrasportatori, che negli ultimi anni hanno visto crollare la propria attività sul terminal pugliese. Lo scorso 24 febbraio furono proprio questi i temi al centro di un incontro in Prefettura richiesta dai sindacati e presieduta dal Prefetto di Taranto Umberto Guidato.
Nel corso dell’incontro, cui presero parte l’Autorità Portuale, i segretari territoriali di CGIL, CIS e UIL con i referenti delle rispettive categorie dei trasporti, nonché il rappresentante della locale Direzione Territoriale del Lavoro, fu effettuata una disamina sul futuro occupazionale dei lavoratori della Taranto Cointainer Terminal, che da anni opera nel porto di Taranto per il traffico merci di container. In quell’occasione i sindacati evidenziarono ancora una volta la necessità che, una volta avviata in via definitiva la fase degli investimenti da parte dell’Autorità portuale (con i lavori appaltati per la riqualificazione del Molo Polisettoriale dei dragaggi e la conseguente realizzazione della vasca di colmata), venga fatta chiarezza una volta e per tutte sulla volontà della società TCT di impegnarsi a mantenere un minimo di traffici commerciali nello scalo ionico, al fine di salvaguardare anche il comparto dell’indotto, condizione necessaria anche per il rinnovo della CIGS.
Nel vertice di domani si discuterà anche sull’effettiva possibilità di un rinnovo della Cassa Integrazione straordinaria dei 550 lavoratori di TCT in scadenza il prossimo 28 maggio: eventualità per la quale la società dovrà obbligatoriamente ottemperare all’80% degli investimenti previsti, ammontanti ad un totale di 7 milioni di euro. Per questo motivo i sindacati hanno precisato che l’incontro romano dovrà essere conclusivo e del tutto chiarificatore sulle questioni ancora in piedi. Inoltre, per quanto concerne la realizzazione della diga foranea, il cui intervento prevede la realizzazione di un tratto di diga foranea, prevista nel Nuovo Piano regolatore del Porto di Taranto, a protezione del porto fuori rada, il bando europeo non è stato ancora pubblicato e si proverà a capire i tempi tecnici affinché ciò avvenga nel minor tempo possibile. Il tratto da realizzare ha la funzione di migliorare la protezione dal moto ondoso della darsena polisettoriale e dei relativi accosti. Per i lavori sono stati stanziati 14 milioni di euro (Fondi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – PON Reti e Mobilità 2007/2013): secondo l’Accordo del 2012 lo scorso autunno sarebbe dovuto essere pubblicato il bando di affido dei lavori.
Invece, stando ad alcune indiscrezioni, pare che l’intervento potrebbe essere realizzato dalla TCT e “consegnato” all’Autorità Portuale: il termine dei lavori, supererebbe di alcuni mesi il termine ultimo previsto nell’ultimo crono programma sottoscritto mesi addietro, ovvero giugno 2016. Anche su questo però, bisognerà capire la posizione della società. Infine, anche se può sembrare un paradosso a dirsi, l’Autorità Portuale è ancora in attesa che termini il capodanno cinese, per avere risposte da Evergreen sull’eventuale riprese del traffico merci locale. Visto che al momento i container vengono dirottati in quel di Bari…
Gianmario Leone
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