Puglia: nel 2014 l’export a +5% per un valore di 6 mld

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agroalimentareLa Puglia è tra le regioni best performer in Italia in termini di crescita dell’export, con un incremento delle vendite del 4,9% nei primi nove mesi del 2014, per un valore totale di circa 6 miliardi di euro. Se ne è discusso ieri a Bari in occasione dell’incontro tra Sace e le imprese pugliesi in un convegno organizzato insieme a Confindustria Puglia, per un confronto sulle prospettive di crescita e sulle strategie da adottare per intraprendere percorsi di internazionalizzazione verso i mercati a maggior potenziale per i prodotti della Regione, che ha registrato una delle migliori performance esportative a livello nazionale nel 2014. Segnali particolarmente positivi provengono dai settori dei prodotti in metallo (+24,3%), in netta ripresa rispetto al dato negativo del 2013, ma anche quelli del Made in Italy più tradizionale: tessile & abbigliamento (+13,2%), in cui spicca il distretto delle calzature di Bari, meccanica strumentale (+10,4%), grazie alla performance eccellente del distretto barese della meccatronica, e agroalimentare (+10,3%).

Nonostante i mercati dell’area Euro rimangano le principali mete dell’export pugliese (con Germania, Francia e Spagna in testa), il posizionamento geografico strategico della Regione – un arco sul Mediterraneo – garantisce buone performance nei principali Paesi dell’area balcanica (Albania e Croazia), ma anche in Medio Oriente e Nord Africa (Turchia, Arabia Saudita, Tunisia e Algeria) dove il contesto operativo più rischioso è controbilanciato da solidi legami commerciali instaurati nel tempo. Crescono anche le vendite nei mercati avanzati extra Ue (Giappone e Canada) e in quelli emergenti (Cina) in cui sta aumentando sempre di più la domanda di beni di consumo Made in Italy. È da qui che secondo Sace proverranno le migliori opportunità nel medio-lungo termine anche per l’export pugliese.

Solo nell’ultimo anno, oltre 500 imprese pugliesi, in prevalenza Pmi, si sono rivolte a Sace per sostenere i loro progetti di export e internazionalizzazione. Nei loro confronti Sace ha concluso operazioni per circa 300 milioni di euro, potendo contare sul supporto operativo di un ufficio dedicato a Bari. “Se l’Italia – ha dichiarato il presidente di Sace, Giovanni Castellaneta – si internazionalizzasse di più, cogliendo a pieno il potenziale offerto dai mercati più promettenti per l’export, potrebbe recuperare ben 9 punti di Pil nei prossimi quattro anni. Una partita importante, in cui le imprese pugliesi possono giocare un ruolo significativo: partono con numerosi punti di forza, come dimostra la performance esportativa dell’ultimo anno, ma possono e devono spingersi oltre, approcciando destinazioni nuove, dalla Cina ai Paesi del Golfo, dotandosi degli strumenti assicurativo-finanziari giusti per diventare più competitivi, rafforzare la capacità d’investimento, proteggersi dai rischi e crescere in sicurezza. Scegliere un partner come Sace può fare la differenza in questa direzione”.

Internazionalizzarsi – ha dichiarato Domenico Favuzzi, presidente di Confindustria Puglia – è il modo migliore per superare la crisi con successo. Un’opportunità per le imprese che diventa esigenza, se si guarda allo scenario economico attuale. A guidare l’export del Sud è proprio la Puglia, regione tra le più dinamiche anche a livello nazionale. Confindustria Puglia è impegnata da tempo a rafforzare la competitività internazionale e l’export delle imprese della regione nei mercati esteri, anche attraverso specifiche azioni di sistema. In questa direzione si muove la collaborazione con Sace per affiancare le imprese sui mercati internazionali e aiutarle ad individuare gli strumenti assicurativo-finanziari più adatti alle proprie esigenze”.

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