Nel primo semestre del 2014 il traffico delle merci movimentato dal porto di Taranto aveva registrato un lieve rialzo del +0,9% essendo ammontato a 13,7 milioni di tonnellate rispetto a 13,6 milioni di tonnellate nella prima metà del 2013. L’incremento era stato determinato dalla crescita del +10,2% delle merci in esportazione, ammontate a 5,8 milioni di tonnellate, mentre le merci in importazione erano diminuite del -5,0% scendendo a 7,9 milioni di tonnellate. Complessivamente il traffico di rinfuse solide si era attestato a 7,9 milioni di tonnellate (+0,7%) e quello di rinfuse liquide a 1,7 milioni di tonnellate (-23,0%). Le merci varie avevano totalizzato quasi 4,1 milioni di tonnellate (+16,3%), di cui 764mila tonnellate di merci containerizzate (-13,4%), volume che è stato realizzato con una movimentazione di contenitori pari a 92.475 teu (-3,4%), e 3,3 milioni di tonnellate di altre merci varie (+26,3%).
Tornando indietro nel tempo, nel 2013 il traffico delle merci movimentato dal porto di Taranto aveva registrato una pesante flessione del -18,5% scendendo a 28,5 milioni di tonnellate rispetto ai 34,9 milioni di tonnellate nell’anno precedente. I carichi allo sbarco erano ammontati a 17,3 milioni di tonnellate (-18,5%) e quelli all’imbarco a 11,2 milioni di tonnellate (-18,5%). Il traffico delle rinfuse solide era diminuito complessivamente del -18,7% calando a 16,7 milioni di tonnellate. Forte contrazione anche del volume di rinfuse liquide che si era attestato a 4,2 milioni di tonnellate (-20,7%). Nel settore delle merci varie erano state movimentate 7,6 milioni di tonnellate (-16,7%), di cui 1,7 milioni di tonnellate di merci containerizzate (-5,4%) totalizzate con una movimentazione di container pari a 197.317 teu (-25,1%) e 5,9 milioni di tonnellate di altre merci varie (-19,5%).
Nel 2012 invece, il traffico movimentato dal porto di Taranto era diminuito del 14,4% scendendo a 34,9 milioni di tonnellate di merci rispetto ai 40,8 milioni di tonnellate dell’anno precedente. Carichi allo sbarco e all’imbarco erano calati rispettivamente del 17,7% a 21,2 milioni di tonnellate e dell’8,6% a 13,7 milioni di tonnellate. Il comparto delle merci varie aveva registrato una contrazione del 26,1% dei volumi, scesi a 9,2 milioni di tonnellate, con una drastica riduzione delle merci containerizzate, che avevano totalizzato 1,8 milioni di tonnellate (-58,4%) con una movimentazione complessiva di 263.461 container teu (-56,4%), e con una flessione dell’8,4% delle altre merci varie, ammontate a 7,3 milioni di tonnellate. In diminuzione anche i volumi di rinfuse: i carichi liquidi si erano attestati a 5,2 milioni di tonnellate (-23,4%) e quelli solidi a 20,5 milioni di tonnellate (-4,7%)
Nel 2011, l’ultimo anno in positivo, il porto di Taranto aveva invece movimentato complessivamente 40,8 milioni di tonnellate di merci, con una progressione del 17,1% rispetto a 34,8 milioni di tonnellate nel 2010. Le merci in importazione erano ammontate a 25,8 milioni di tonnellate (+17,2%) e quelle in esportazione a 15,0 milioni di tonnellate (+16,8%). Il traffico delle merci varie aveva totalizzato 12,2 milioni di tonnellate (+20,6%), di cui 4,4 milioni di tonnellate di merci containerizzate (+17,5%) con una movimentazione che è stata pari a 604.404 container teu (+3,9%) e 7,8 milioni di tonnellate di altre merci varie (+22,5%). Nel settore delle rinfuse liquide il traffico era stato di 6,8 milioni di tonnellate (+4,4%) e in quello delle rinfuse secche di 21,7 milioni di tonnellate (+19,7%).
Intanto, è grande l’attesa in vista dell’incontro che si terrà il prossimo 11 marzo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla presenza degli azionisti per verificare i futuri sviluppi degli investimenti nel porto da parte della TCT (Taranto Container Terminal), condizione necessaria anche per il rinnovo della CIGS dei 550 lavoratori di TCT in scadenza il prossimo 28 maggio: eventualità per la quale la società dovrà obbligatoriamente ottemperare all’80% degli investimenti previsti, ammontanti ad un totale di 7 milioni di euro. I sindacati pretendono che si faccia chiarezza una volta e per tutte sulla volontà della società TCT di impegnarsi a mantenere un minimo di traffici commerciali nello scalo ionico, al fine di salvaguardare anche il comparto dell’indotto. Staremo a vedere.
Gianmario Leone
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