Agricoltura, il M5S preme per la riforma dell’Agea

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Con una risoluzione in Commissione Agricoltura, L’Abbate (M5S) punta a potenziare la funzione dell’Ente Risi quale istituto di ricerca, centralizzare in Agea le funzioni sin qui svolte da SIN, limitare le esternalizzate e ottimizzare il lavoro dei CAA 

agricoltura_194-250-200-90-cUn atto tecnico che si propone di indirizzare il Governo ad una riforma efficace del sistema Agea. Senza entrare nel coacervo degli scandali che in questi anni hanno caratterizzato l’Agenzia, offuscandone l’attività e, in buona parte, facendo perdere di vista l’obiettivo: garantire all’agricoltura italiana un servizio efficiente, specie in un ambito delicato come quello dell’erogazione dei contributi, statali o comunitari”. Presenta così il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, la risoluzione presentata sull’ente controllato dal Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari che inizia ora il suo iter parlamentare.

La risoluzione dei 5 Stelle punta al futuro, dando ad Agea un ruolo ancor più centrale nella sua funzione di organismo pagatorediminuendo le esternalizzate e portando in capo all’Agenzia anche la funzione sin qui svolta nella gestione informatica dalla SIN S.p.A., il cui contratto decadrà nel 2016. “Inoltre – prosegue L’Abbate (M5S) – ci è sembrato opportuno un ridimensionamento, in positivo, dell’Ente Risi, mantenendo in capo all’ente le funzioni di ricerca e di assistenza tecnica, ma alleggerendolo delle funzioni di organismo pagatore, da riportare anch’esse in capo ad Agea. Con questo atto, vogliamo impegnare il Governo a valorizzare l’Agenzia, istituita nel 1999 ma che necessita di un fisiologico restyling. Certo, questo è solo un primo passo – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – e la strada per una vera riforma sarà probabilmente lunga. Però siamo certi che iniziare da piccole ma fondamentali cose sia la strada giusta per migliorare, nell’unica e sola direzione di garantire un servizio efficiente agli agricoltori italiani”.

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