TARANTO – Circa duecento tra lavoratori e cittadini hanno riempito martedì scorso la sala di Palazzo Galeota nel centro storico della città. In un clima di confronto “vero”, non sono mancati momenti di accesa contrapposizione, in particolare sul cosiddetto decreto Salva Ilva del governo Renzi. Decreto che anche negli interventi dalla sala è stato considerato insufficiente a risolvere sia i problemi ambientali che la sicurezza del posto di lavoro. Gli interventi dei legali del Forum Diritti/Lavoro hanno, da subito, centrato le ricadute sia sul diritto, sotto gli occhi di tutti c’è la non punibilità (anche penale) dei Commissari, che sul Lavoro con l’applicazione, per nulla elusa, del Jobs Act con le tutele crescenti. Michele Emiliano, candidato alla presidenza della Regione, si è detto disponibile da subito ad aprire una interlocuzione con l’USB sui temi del lavoro ed in particolare su Taranto manifestando apertamente le enormi perplessità sulle soluzioni messe in campo dal governo nazionale. Importante e sentito è stato l’intervento di Carlo Martelli, senatore del Movimento 5 Stelle, che non ha nascosto la posizione del Movimento sulla chiusura tout court dello stabilimento al fine di tutelare al meglio la salute. “Noi siamo fortemente convinti di mettere insieme i temi della Salute, del Lavoro e soprattutto della Democrazia Sindacale – affermano dall’USB -. Il nostro sindacato continuerà nella sua azione, dentro e fuori dalla fabbrica, convinti sempre più che sia necessario mettere insieme le forze sane e credibili del territorio per rispondere con la lotta ai continui attacchi al lavoro che non si fermano a Taranto. Continueremo, nel solco del convegno di ieri, a costruire momenti di discussione e dibattito per rompere il “silenzio” su Taranto e sull’Ilva”.