Xylella, M5S: “Lo stato di emergenza rallentato dall’Unione Europea”
Crescono le polemiche, da destra con Rocco Palese (FI) alla stessa maggioranza PD con la deputata Colomba Mongiello, sullo stato d’emergenza riguardo il disseccamento rapido dell’olivo che sta colpendo da tempo la penisola salentina. Ma cresce, al contempo, la confusione sul provvedimento del Governo. Al Ministero dell’Agricoltura non risultano, ad oggi, incompatibilità con la normativa Ue: è vero, però, che la Commissione ha fatto dei rilievi in quanto ha ritenuto, nel documento in cui si chiede l’autorizzazione, che non sia stata totalmente esplicitata l’immediata debellazione del batterio (così come richiesto dalla normativa che si applica nei casi di organismi da quarantena come la Xylella fastidiosa).
“Ci auguriamo che i rilievi posti da Bruxelles con riferimento alle misure volte all’immediata debellazione del batterio siano superati quanto prima e che, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, si possa finalmente procedere alla programmazione degli interventi – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Non possiamo tuttavia non stupirci, ancora una volta, delle complicazioni della normativa europea che, troppo spesso, ritardano l’applicazione di misure urgentissime. Vista l’estensione dell’infestazione è, infatti, impossibile stabilire fin da ora quanto tempo sarà necessario per sconfiggere la Xylella. Ritardi che si sommano a quelli già raggiunti in Puglia e in Italia: da un lato abbiamo un assessore regionale che addirittura plaude ad un suo commissariamento, ammettendo la propria totale incapacità di gestire la vicenda; dall’altro il Ministro Martina ha solo conferito un incarico straordinario a cui mancano le azioni concrete. E questo dopo un anno e mezzo dal deposito della nostra risoluzione, approvata lo scorso ottobre. Chiederemo – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – l’audizione del commissario Silletti per comprendere come intende agire, speriamo nel più breve tempo possibile. Intanto, oramai non ci stupisce più il pressapochismo con cui si muovono politicanti che riscaldano la poltrona dei palazzi di Roma da lustri”.