Decreto Ilva: il governo non presenterà altri emendamenti
TARANTO – Il governo non presenterà altri emendamenti al decreto Ilva. Per introdurre le nuove misure a sostegno dell’indotto e dell’autotrasporto come annunciato venerdì scorso al termine del vertice a Palazzo Chigi, si opterà per una riformulazione degli emendamenti dei relatori. È quanto è emerso al termine della seduta delle commissioni riunite Industria e Ambiente al lavoro sul decreto Ilva nella giornata di ieri. Con ogni probabilità la scelta è stata determinata dalla necessità di accelerare i tempi di conversione del decreto Ilva che, secondo quanto previsto dalla capigruppo la scorsa settimana, dovrebbe arrivare domani in Aula. Intanto si attendono ancora i pareri della Ragioneria, che sono però attesi a breve. La riformulazione degli emendamenti dei relatori che conterranno le misure a sostegno di indotto e autotrasporto dovrebbero essere presentate nella seduta serale.
Sarà ampliata l’area delle imprese che usufruiranno delle misure di sostegno alla liquidità delle aziende che lavorano per l’Ilva. Lo ha confermato il viceministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti uscendo ieri dalla Commissione industria in Senato dove sta proseguendo l’esame del decreto Ilva. Secondo quanto riferito dal viceministro le imprese dell’autotrasporto e le piccole aziende dell’indotto che vantano crediti con l’Ilva godranno della prededucibilità dei crediti pregressi.
Inoltre, sempre per le imprese dell’indotto, è prevista la sospensione dei versamenti di Iva, Irpef e altri contributi. Lo stop sarà fino al 20 dicembre 2015 ai pagamenti dovuti per cartelle esattoriali. Sospesi anche i versamenti dovuti per pagamenti erariali (Iva, Irpef, Irap ecc..) che scadono nel periodo compreso fra la data di entrata in vigore della legge salva Ilva e il 15 dicembre 2015. Per lo stesso periodo sono sospese le procedure esecutive e cautelari relative a questi tributi. È quanto prevede uno dei nuovi emendamenti dei relatori al decreto Ilva presentato nel primo pomeriggio in Commissione Industria al Senato. La misura è a favore “delle imprese di autotrasporto e per le piccole imprese (…) che vantino crediti nei confronti dell’Ilva spa per prestazioni svolte” si legge nel testo dell’emendamento, prima della dichiarazione del passaggio dell’azienda in Amministrazione Straordinaria.
Inoltre, le commissioni riunite Industria e Ambiente del Senato hanno approvato l’emendamento dei relatori che prevede per le imprese dell’indotto Ilva l’accesso al fondo a sostegno delle Pmi per un ammontare fino a 35 milioni di euro. Le commissioni hanno anche approvato l’emendamento dei relatori che, riprendendo un emendamento di Laura Puppato (Pd), porta a 10 milioni di euro i fondi per la messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell’area ex Cemerad ricadente nel Comune di Statte in provincia di Taranto.
La commissione bilancio ha dato invece parere “non ostativo” all’emendamento del Governo 3.1000 che prevede la possibilità per i Commissari dell’Ilva di “contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato”. Lo si evince dai documenti di seduta. L’emendamento così formulato permetterà a Cassa depositi prestiti di mettere a disposizione dell’Ilva un prestito ponte. Il finanziamento è finalizzato a interventi per ricerca, sviluppo, innovazione, formazione e occupazione.
La commissione Bilancio del Senato ha approvato inoltre l’emendamento del Governo che prevede la conversione in obbligazioni delle somme sequestrate ai Riva. L’emendamento, suggerito dal procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, faciliterà il trasferimento del miliardo e 200 euro sequestrati ai Riva e attualmente fermi in conti svizzeri in attesa del via libera dei giudici di Zurigo. E dopo il parere positivo della bilancio anche le commissioni Industria e Ambiente del senato hanno dato il via libera all’emendamento del governo che prevede la conversione in obbligazioni delle somme sequestrate ai Riva. L’emendamento, suggerito dal procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, faciliterà il trasferimento del miliardo e 200 euro sequestrati ai Riva e attualmente fermi in conti svizzeri in attesa del via libera dei giudici di Zurigo.
La commissione Bilancio ha anche approvato l’emendamento del governo sull’uso del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie per pagare tempestivamente le sanzioni derivanti da infrazioni comunitarie commesse dall’Italia.
Cinque milioni saranno stanziati per la realizzazione di un polo di onco-ematologia pediatrica nella provincia di Taranto. Lo prevede un emendamento dei relatori al decreto Ilva appena presentato in Commissione Industria al senato. Secondo l’emendamento la Regione Puglia “al fine di una più efficacie lotta ai tumori, con particolare riferimento alla lotta alle malattie infantili” è autorizzata alla spesa di 0,5 milioni per l’anno 2015 e di 4,5 milioni per il 2016. Lo stanziamento a favore di un polo di ricerca contro i tumori infantili, in particolare le leucemie, era stato annunciato dallo stesso premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa, seguita al Consiglio dei ministri della vigilia di Natale, quando venne varato il decreto salva Ilva.
Lo stanziamento era poi scomparso dal decreto pubblicato in gazzetta ufficiale. Ora, un emendamento dei relatori, mantiene la promessa, pur rivedendo al massimo ribasso la cifra iniziale che prevedeva come le risorse finanziarie fossero 30 milioni di euro. La copertura della spesa, si legge nell’emendamento, è prevista mediante la corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto al “Fondo di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Mef per l’anno 2015.