Ilva, Tamburi, bonifiche e lavoro: tra smemorati e buffoni di corte
Ma visti i continui e reiterai insulti e dileggi subiti nel corso degli anni per il sol fatto di aver avuto “l’arroganza” di avanzare critiche, anche dure, al mondo ambientalista, evitiamo di andare oltre. Probabilmente tutto questo è figlio di una strategia politica e comunicativa che noi non riusciamo a comprendere. Come se non bastasse, giovedì mattina, abbiamo assistito anche ad altro.
Ad un certo punto della conferenza stampa infatti, sull’uscio del Salone degli Specchi si sono materializzati i vertici di Confindustria, della Uil e della Uilm. Alla cui vista il sindaco Stefàno ha abbandonato la conferenza stampa, lasciando soli i tecnici del Comune, il commissario per le bonifiche Vera Corbelli e l’ad della società Axa, i quali hanno avuto grandi difficoltà a rispondere alle domande dei cittadini. Domande alle quali avrebbe dovuto rispondere proprio il primo cittadino. Che per buon senso e buona creanza avrebbe dovuto far accomodare i “nuovi” interlocutori nell’anticamera della sua stanza, aspettando la fine della conferenza stampa. Ma si sa, in questo periodo più che mai, contano molto di più gli industriali e i loro problemi che i cittadini e le loro preoccupazioni.
A proposito di quanto sta accadendo negli ultimi tempi, ci sembra giusto riproporre alcune domande: chi è stato pagato con i 34 milioni di euro che Confindustria Taranto ha ricevuto tra settembre e dicembre 2014? Quali e quante ditte sono state pagate? E con quali importi? Quali e quante sono le ditte che vantano crediti nei confronti della vecchia Ilva Spa? E per quali somme? Non è un segreto di Pulcinella (lo abbiamo già scritto in tempi non sospetti) che le ditte iscritte a Confindustria vengono pagate per prime. Ci risulta che le ditte che più “contano” abbiano ricevuto tutto quanto era loro dovuto. Perché non si stila un bell’elenco con tutte queste informazioni?