Indotto Ilva, oggi in mille a Roma con i bus – Aderiscono Stefàno e Tamburrano
Non marceranno con i loro tir, ma raggiungeranno Roma con i bus e manifesteranno quest’oggi davanti a Palazzo Chigi intorno a mezzogiorno gli autotrasportatori e gli altri lavoratori dell’indotto Ilva che non percepiscono da 8 mesi le spettanze dall’azienda. Saranno almeno mille secondo i portavoce, che hanno preparato gli striscioni da mostrare in occasione della protesta. Gli autotrasportatori sostengono di non poter attendere la conversione in legge del decreto Ilva e rivendicano il pagamento cash almeno di una parte dei crediti vantati, che ammontano complessivamente a 15 milioni di euro. All’iniziativa hanno aderito anche i vertici locali di Confindustria e ha dato la disponibilità a partecipare anche il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano.
Uno dei portavoce degli autotrasportatori, Giacinto Fallone, parla di “ultima spiaggia. Andremo a Roma e vogliamo essere 1.000. Daremo l’ultima possibilità allo Stato e al signor Renzi. Avremo così la coscienza pulita di aver compiuto ogni attività possibile e responsabile”. In mancanza di segnali positivi, i manifestanti non escludono il blocco totale delle forniture al siderurgico. Anche ieri gli autotrasportatori sono rimasti in presidio davanti alla portineria C dell’Ilva e consentito l’ingresso solo a 20 mezzi per rifornire di materie prime lo stabilimento. “Siamo uomini alla disperazione – spiega Fallone – da otto mesi, senza soldi e da un mese in un piazzale alla polvere e al freddo con le famiglie in forte difficoltà per il soddisfacimento dei bisogni minimi. Vergogna: non mi stancherò di gridarlo”.