Decreto Ilva, ok dalla commissione Bilancio del Senato

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senatoLa commissione Bilancio del Senato ha dato ieri il disco verde con una osservazione e una condizione sul testo del decreto legge sull’Ilva. L’esame degli emendamenti inizierà oggi. La condizione, spiega il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, inserisce una clausola di salvaguardia relativamente alla utilizzazione delle somme sequestrate ai Riva.

Qualora si determinasse un onere – riferisce – una volta emerso si dovrebbe coprire facendo riferimento ai fondi strutturali”. Morando aggiunge che il Governo si è rimesso alla Commissione sul punto, pur non ritenendo necessario l’inserimento di tale clausola di salvaguardia perché, come già osservato in una precedente seduta, “anche la compagine proprietaria dell’Ilva sarebbe obbligata all’utilizzo delle medesime risorse per la realizzazione di analoghe attività di bonifica ambientale”, quindi per il Governo è escluso che possano esserci “rivendicazioni restitutorie”.

E’ impossibile che lo Stato si faccia carico al posto di Ilva dei pagamenti dei servizi resi. Stiamo esaminando come coprire una eventuale misura che consenta il rinvio del pagamento delle tasse relative alle fatture che l’Ilva non ha pagato”. E’ sempre il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, a riferire la posizione del Governo sulla questione dei crediti pregressi l’avvio dell’amministrazione straordinaria di fornitori e, in particolare, trasportatori, nei confronti dell’Ilva. La posizione del Governo è stata illustrata ieri nella commissione Bilancio del Senato. Questa, che secondo Morando, sarebbe una decisione “sacrosanta” da parte del Governo, potrebbe eventualmente aprire la strada ad un inserimento di tali crediti nel perimetro di quelli prioritari da parte del giudice che è il solo, a suo parere, che possa adottare tale decisione. Si profila da parte del Governo un parere negativo sugli emendamenti presentati sul punto al Dl Ilva, anche per problemi di copertura.

Stiamo lavorando in stretto raccordo con i colleghi della Commissione industria del Senato, che ha all’esame il decreto Ilva, e con il Governo, per trovare soluzione al tema giustamente sollevato in questi giorni degli autotrasportatori fornitori del gruppo siderurgico”. Lo affermano, in una nota, i senatori del Partito democratico Daniele Borioli e Stefano Esposito, componenti della Commissione trasporti del Senato. “Il mancato pagamento di quanto loro dovuto per i servizi svolti nel corso della gestione commissariale – aggiungono – sancirebbe, di fatto, la crisi irreversibile per moltissime aziende dell’autotrasporto. Un danno incalcolabile per tutto il Paese, e in particolare per il nostro territorio – sottolineano i senatori piemontesi -, nel quale l’autotrasporto rappresenta da sempre un settore di primissimo rilievo. In aggiunta a questo dobbiamo considerare gli effetti negativi che le tensioni di questi giorni e le agitazioni della categoria stanno producendo su tutto il nostro tessuto produttivo”. Borioli ed Esposito evidenziano come “lo sforzo sia orientato in particolare a riconoscere, nel testo del provvedimento, il carattere strategico dei crediti vantati nei confronti di Ilva dalle aziende di autotrasporto, che attendono da tempo di essere pagate e che senza una soluzione della vicenda rischiano di saltare. È determinata in 156 milioni di euro, ha carattere definitivo, non è soggetta ad azione revocatoria e preclude ogni azione finalizzata al risarcimento del danno ambientale generatosi antecedentemente al 16 marzo 1995”.

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