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L’Alenia “cede” interi settori

TARANTO – Nell’incontro tra i dirigenti dell’Alenia e i sindacati metalmeccanici avvenuto giovedì (durante il quale la direzione ha illustrato il piano di recupero delle quattro consegne mancate nel 2014, le quali dovranno essere approntate entro marzo di quest’anno), l’azienda ha comunicato la scelta, già nota, di esternalizzare il reparto tacking (sezioni 44 e 46) e della sezione 44 per quanto riguarda le lavorazioni di “Completion” e “Sistemi”. Al termine dell’incontro le RSU di Fiom, Fim e Uilm si sono riunite in consiglio di fabbrica, per poi chiedere all’azienda la possibilità di svolgere un’assemblea retribuita l’indomani: richiesta respinta dall’azienda e che ha costretto i sindacati a convocare un’assemblea di un’ora non retribuita per ogni turno dei tre giornalieri.

L’esternalizzazione a corpo di queste tre aree della produzione dello stabilimento Alenia, avverrà attraverso un bando indetto dalla stessa azienda, della durata di un anno, che in molti temono vinceranno aziende che gravitano nell’area della Boeing (il piano di recupero prevede che la cella tacking e le lavorazioni della sezione 44 in area sistemi vengano affidate ad un’azienda dell’indotto che opererà in continuità con il piano produttivo). Per assicurarsi lo standard qualitativo, le fusoliere lavorate dalle ditte terze, prima di essere movimentate nell’area completion, saranno supervisionate da ispettori di qualità Alenia. Le attività sopra indicate verranno cedute alle ditte terze tramite contratti “a corpo” della durata di un anno.

Questa operazione che dunque seguirebbe quanto avvenuto nei mesi scorsi, quando furono ceduti alcuni lavori svolti da Alenia proprio alla Boeing. Queste due operazioni, tra l’altro, sono state messe nero su bianco dall’ad di Finmeccanica Moretti nel piano industriale 2015-2019 approvato dal Cda la scorsa settimana. “La guidance sui Ricavi 2015 – si legge infatti – riflette una riduzione di perimetro pari a circa 500 milioni di euro” dovuta principalmente “al trasferimento di attività passanti sul contratto B787 da Alenia Aermacchi a Boeing” per una somma pari a circa 300 milioni di euro.

E’ così che prende sempre più piede un’ipotesi circolata già nei mesi scorsi. Da tempo infatti, molti temono la dismissione graduale del settore avio strutture da parte di Finmeccanica. La Boeing, lo scorso autunno, sostenne di non avere intenzione di interrompere partnership con Alenia Aermacchi garantendo la fase produttiva. Cosa che interessa non poco lo stabilimento grottagliese che lavora in esclusiva per la Boeing, per la produzione delle sezioni delle fusoliere del Boeing 787 Dreamliner. Attualmente a Grottaglie si producono dieci sezioni di fusoliere al mese, ma gli obiettivi sono quelli di aumentare la qualità e le efficienza delle lavorazioni. Si parla di un progetto che prevede 950 ordini e che potrebbe dare lavoro per i prossimi 40 anni.

Il Dreamliner è un progetto “innovativo in grado di creare benefici a tutto il comparto aeronautico e all’indotto che si crea. In Puglia si è fatta una scelta ben precisa: puntare su un settore del futuro. L’intero ciclo del 787 a porterà la fabbricazione di non meno di 2.500-3.000 unità” sostenne un paio di mesi fa Antonio De Palmas, presidente di Boeing Italia. Per questo, in caso di disimpegno o altro da parte di Finmeccanica, non è escluso che la stessa Boeing possa decidere di rilevare l’impianto jonico. Tra l’altro, proprio la scorsa settimana, in un’intervista al Financial Times, l’ad Moretti ha dichiarato che Finmeccanica stima di ridurre di almeno 3000 unità il personale dalle 54.000 attuali nei prossimi 2 anni, soprattutto con la dismissione di asset, per ritornare a crescere nel quadro del nuovo piano industriale.

Tutto ciò, quindi, non fa altro che aumentare i timori dei lavoratori. Vista anche come si è conclusa la vicenda dei 38 lavoratori interinali a cui non è stato rinnovato il contratto al termine del biennio scaduto lo scorso 31 dicembre. L’azienda è infatti rimasta ferma sulla decisione di non assumere i 38 lavoratori a cui non è stato rinnovato il contratto in quota Quanta (l’agenzia interinale con la quale Alenia collabora da anni). Inoltre, come previsto, l’escamotage studiato dall’azienda è andato a buon fine: far rientrare i lavoratori nello stabilimento, attraverso l’aiuto della Quanta, “girandoli” a ditte che operano nell’indotto dello stabilimento della società controllata da Finmeccnica. Tra l’altro, i lavoratori non rientreranno nei reparti in cui hanno operato nei due anni di lavoro appena trascorsi. Ed infatti 19 lavoratori su 38 sono rientrati con altra mansione. E sono stati assunti dall’azienda HB Technology. Gli altri 19, residenti in altre Provincie e Regioni, non hanno accettato la proposta ed hanno concluso la loro storia lavorativa in Alenia. Sulla vicenda però, è caduto il solito silenzio sinistro, in primis delle istituzioni locali.

Tornando all’esternalizzazione delle sezioni di alcuni comparti produttivi, l’Alenia avrebbe motivato tale decisione ai sindacati come un atto necessario, a fronte delle denunce fatte da Boeing nell’ultimo incontro di verifica, in cui si sono evidenziate inefficienze, scarsa qualità e non puntualità delle consegne (si parla di 5000 difetti riscontrati sulle fusoliere all’atto dell’ispezione): la cosa più grave é che i difetti arrivano all’acquirente finale danneggiando l’immagine della stessa Boeing, con conseguenze gravissime per lo stabilimento di Grottaglie. L’Alenia, a parziale soluzione delle lacune evidenziate, ha indetto una gara d’appalto per assegnare ad aziende esterne, e per la durata di un anno, le attività di Tacking sulle sezioni 44 e 46 e le attività di Completion e Sistemi sulla sezione 44. Questo sistema organizzativo, chiamato anche “Isola di responsabilità” dovrebbe dare, secondo la direzione dell’Aleani, dei risultati positivi sia per qualità che per costi, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo al cliente Boeing l’incremento di personale Alenia in altri reparti al fine di garantire il programma di consegne previsto per Il 2015.

A tali dichiarazioni però, la segreteria Fismic, congiuntamente alle proprie RSU ha eccepito che “è insufficiente e riduttivo l’accorgimento organizzativo enunciato delle isole di responsabilità se non accompagnata dall’inserimento di modelli organizzativi adeguati e premianti al fine di motivare positivamente il personale, assieme alla riduzione degli sprechi che, ancora oggi, nello stabilimento continuano ad insistere in modo grave; restiamo perplessi e preoccupati per le prospettive della nostra realtà produttiva”.

La Uilm invece ha sostenuto durante l’incontro “che l’efficienza si dovrà consolidare attraverso azioni strutturate nelle aree più critiche dello stabilimento. Abbiamo colto l’occasione della presenza di tutta la direzione aziendale per ribadire l’inutilità, e la nostra massima contrarietà, del contestare il mancato rendimento ai lavoratori, soprattutto in aree dove le difficoltà produttive sono numerose e di origini diverse”. Nelle prossime settimane, hanno inoltre comunicato i sindacati, si terranno incontri specifici per entrare nel merito dei volumi occupazionali e verifica dei dati del PDR 2014. Il futuro dell’Alenia di Grottaglie è ancora tutto da scrivere. Ed è bene che tutte le componenti in campo tengano gli occhi ben aperti. Altrimenti il futuro potrebbe riservarci brutte sorprese.

Gianmario Leone

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