Ance Taranto: “Bonifiche, tempus fugit”
“Tempus fugit, dicevano i latini. Il tempo scorre inutilmente, aggiungono oggi i tarantini. Tempo che porterebbe via con sé la speranza della riconversione economica del territorio ionico, se non si corresse ai ripari”. Ance Taranto, che ha investito la propria fiducia in quel decreto Ilva, i cui emendamenti sono all’esame presso le commissioni riunite del Senato, “si ritrova oggi a fare i conti con quelle incertezze temporali che rischiano di compromettere le attese e le aspettative di una terra per troppo tempo bistrattata e sfruttata”. Così l’incipit di un comunicato nel quale l’ente torna a parlare delle bonifiche previste per il territorio ionico, i suoi ritardi e il rischio di perdere ancora una volta l’occasione per dare una svolta all’economica della città.
“Il decreto prevede che il Commissario Straordinario per le bonifiche del Mar Piccolo debba predisporre un programma di misure a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area tarantina. L’assenza di qualunque indicazione temporale relativa alla predisposizione ed applicazione del piano, crea giustificati timori ed accresce quelle incertezze che alimentano un disorientamento diffuso e trasversale al sistema economico ed imprenditoriale – sostiene Ance Taranto -. Nell’attuale serrato dibattito in corso sul decreto Ilva, tutti gli attori del territorio mettono in evidenza la necessità di assicurare alla vicenda due risposte fondamentali. La prima riguarda la finanziabilità degli interventi, la seconda i tempi di esecuzione”.
ANCE Taranto, in questo senso, “sollecita all’operatività, rilanciando la necessità e l’urgenza di un’azione sinergica e qualificata che veda il sistema Taranto protagonista del proprio sviluppo. Ai nostri rappresentanti istituzionali che stanno svolgendo un egregio lavoro in Parlamento e al Governo per migliorare il decreto 1/2015 che resta il primo vero strumento legislativo per affrontare la complessa vicenda tarantina, rivolgiamo una forte istanza affinché vengano introdotte quelle norme che potranno ricondurre il tema bonifiche nell’alveo di uno sviluppo temporale ben preciso. Nel contempo – conclude il comunicato – sarà utile ribadire e quindi preservare i fondi già stanziati per le bonifiche, evitando quelle “distrazioni” assolutamente pericolose per una vicenda strategica per lo sviluppo e per il futuro di Taranto che, invece, proprio nei due seni del Mar Piccolo, davvero connessi allo stesso sviluppo urbanistico della città, conserva gran parte delle potenzialità inespresse del territorio”.